La Nuova Sardegna

Scorie nucleari, l'isola si ribella in piazza

Il No-nucle-die a Cagliari (foto Mario Rosas)
Il No-nucle-die a Cagliari (foto Mario Rosas)

Manifestazioni in contemporanea in tutta l'isola contro la possibilità che la Sardegna sia designata per ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radiottivi

07 giugno 2015
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CAGLIARI. La Sardegna scende in piazza contro la possibilità che la Sardegna venga scelta per il deposito nazionale delle scorie radioattive. Sirene, suonerie di telefoni cellulari, campane, striscioni: in molti centri dell'isola, a partire da quelli maggiori, allo scoccare delle 11 si è tenuto il "No-nucle-die" che è stato promosso da autonomisti, indipendentisti, sovranisti e associazioni ambientaliste e ha ricevuto l'adesione del presidente del consiglio regionale Gianfranco Ganau e di altri rappresentanti delle istituzioni.

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Cagliari. Tutti sdraiati a terra per simulare le conseguenze di una catastrofe nucleare. Alle 11 in punto i manifestanti di No-nucle-die di Cagliari si sono stesi sul pavimento stradale e hanno formato un tappeto umano. Circa cinquecento persone i partecipanti che hanno scelto l’ormai tradizionale luogo di tutte le manifestazioni regionali: il tratto della via Roma davanti al palazzo del consiglio regionale. Il traffico è rimasto bloccato per qualche minuto, ma anche fra gli automobilisti c’erano molti simpatizzanti del movimento che protesta alla sola idea che la Sardegna sia scelta come sito per le scorie nucleari.

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Olbia. Anche Olbia  ha detto no  alle scorie nucleari. Come a Sassari, Nuoro, Oristano e Cagliari. Tanta gente si è radunata in piazza Dante davanti al municipio. Ci sono stati diventi interventi sul palco per stigmatizzare un eventuale arrivo delle scorie in Sardegna. Presenti anche il sindaco Gianni Giovannelli e il vicesindaco Carlo Careddu. Il flash mob organizzato dal comitato NoNucle-NoScorie in piena sintonia con il Comune è iniziato con gli interventi dal palco quindi  l’allarme rappresentato dalla attivazione di sveglie e suonerie telefoniche dei  partecipanti. Poi i presenti si sono sdraiati e dopo 3 minuti  alzati in piedi per abbracciarsi. Quindi l’arrivo simbolico dal mare delle scorie e una performance con la musica di Francesco Pilu dei Cordas et cannas.

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Oristano. Sabato l’anteprima proposta dagli studenti del liceo scientifico Mariano IV, che hanno realizzato un flash-mob dal titolo “tutti giù per terra”, oggi il clu della manifestazione contro il nucleare e contro l’ipotesi della realizzazione di un deposito di scorie nell’isola. Così come in tante altre piazze della Sardegna, in piazza Roma si sono riunite 250 persone arrivate da diversi centri della provincia. Al suono di una tromba i partecipanti si sono stesi per terra per poi rialzarsi a un nuovo segnale. La protesta simbolica è stata ripetuta più volte. Una manifestazione analoga si è tenuta anche in piazza Monumento a Bosa.

Nuoro. Allo scoccare delle 11, puntuali, i primi fischietti e campanacci hanno cominciato a suonare insistenti ai "giardinetti" di piazza Vittorio Emanuele. E per qualche minuto hanno animato il cuore di Nuoro. Sono stati almeno un centinaio, nel capoluogo barbaricino, i partecipanti al Nu-nucle die che si è tenuto in tutta la Sardegna per dire no al deposito delle scorie nucleari nell'isola. Tra i presenti, arrivati da tutta la provincia, c'erano anche il sindaco uscente, Sandro Bianchi, e il suo sfidante al ballottaggio di domenica prossima, Andrea Soddu. "Ma questa _ ha spiegato uno dei portavoce dell'iniziativa, Bustianu Cumpostu _ è una manifestazione senza sigle, né bandiere di partito, ci teniamo a dirlo. La nostra protesta contro le scorie, non si fermerà qui".

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Sassari.  Duecento persone hanno risposto all’appello degli organizzatori e si sono radunate davanti al palazzo della Provincia, sede della Prefettura. Non molto rilevante anche la risposta delle istituzioni. In piazza d’Italia, se da una parte ha indossato la maglietta gialla con la scritta nera “No iscorias” e ha preso la parola il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, dall’altra c’è stato un vuoto imbarazzante. Il sindaco di Sassari, Nicola Sanna, ha fatto giusto una toccata e fuga; del Consiglio comunale sassarese erano presenti, in forma provata, appena cinque rappresentanti; un’unica fascia tricolore si è mescolata con i manifestanti, quella indossata dal vicesindaco di Alghero, Raimondo Cacciotto. Dopo le parole di Ganau, «Faremo tutto ciò che è in nostro potere per impedire che le scorie radioattive siano depositate in Sardegna, alle 11 in punto il centinaio di partecipanti si sono sdraiati per terra, usando bandiere e striscioni come tappetini. Niente sirene e niente rintocchi di campane: solo tre minuti con lo sguardo rivolto al cielo e un applauso finale per il rompete le righe.

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