La Nuova Sardegna

Cellino: contestata una nuova aggravante

Cellino: contestata una nuova aggravante

Imputato di contrabbando doganale per aver evaso l’Iva sull’acquisto dell’imbarcazione Lucky

06 giugno 2015
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CAGLIARI. «Scoprimmo che la società Lucky 23 era stata creata un mese prima dell'acquisto dell'omonima barca e che aveva tra i beni solo quell'imbarcazione, per un valore di 600 mila dollari». Carmela Latti, uno dei funzionari dell'agenzia delle Dogane che sequestrò il secondo yacht dell'ex presidente del Cagliari, Massimo Cellino, ha testimoniato ieri pomeriggio al processo che vede imputato l'attuale patron del Leeds United, accusato di contrabbando doganale per aver importato dagli Stati Uniti l'imbarcazione senza pagare l'Iva. «Il Lucky 23 era stato importato nel maggio 2011 in un container - ha ricordato in aula la funzionaria, che prese parte all’indagine - scaricato dalla nave a Savona era poi stato portato in Sardegna qualche mese dopo. Dalle nostre verifiche abbiamo scoperto che era stata costruita nel 1995, ma il valore era stato dichiarato dalla stessa società». Assistito dagli avvocati Giovanni Cocco e Giorgio Altieri, l'ex patron rossoblù non era in aula.

Alla conclusione dell'udienza il pubblico ministero Andrea Massidda ha contestato a Cellino una nuova aggravante relativa alla cifra particolarmente elevata dell'evasione, che è pari a 84.122 euro.

Il Lucky 23 era stato sequestrato dalla Procura nel luglio dello scorso anno. L'accusa contestata è di evasione dell'Iva all'importazione, regolata dalla legge anticontrabbando (articolo 292 del testo unico delle leggi doganali «altre forme di contrabbando»). Stando alle accuse Cellino avrebbe comprato lo yacht negli Stati Uniti, per poi ormeggiarlo nel porto di Sant'Antioco, ma non avrebbe mai versato l'imposta di 84.122 euro dovuta in base alle norme. La prossima udienza è fissata per il 16 ottobre a mezzogiorno.

L'ex presidente del Cagliari è già stato condannato in primo grado, per un'altra barca, al pagamento di una multa di 600 mila euro per evasione sull'Iva relativa all'importazione del natante, sempre dagli Stati Uniti. Condanna che gli è costata la sospensione temporanea dalla carica di presidente del Leeds United.

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