La Nuova Sardegna

«Via i caccia, in Sardegna manca serenità»

di Pier Giorgio Pinna
«Via i caccia, in Sardegna manca serenità»

Secondo la Difesa «non ci sono le condizioni necessarie»: esercitazione Nato trasferita da Decimomannu a Trapani

05 giugno 2015
4 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Quella che viene definita come la più grande esercitazione della Nato dalla caduta del Muro di Berlino sarà spostata in Sicilia. Per i vertici della Difesa, che inizialmente l'avevano programmata a Decimomannu, «in Sardegna non ci sono le condizioni di serenità necessarie» per war games di questa portata. Troppe tensioni legate alle proteste anti-basi, evidentemente. Troppe denunce pubbliche dopo i roghi che l'hanno scorso si erano sprigionati in due poligoni. E troppe recriminazioni sulla massiccia presenza di servitù militari.

Senza precedenti. Ed è così la prima volta che ministero e forze armate giustificano scelte del genere partendo dall'esigenza di evitare altri motivi di frattura con i sardi. Ma va detto che la decisione - presa diversi mesi fa e riannunciata ieri - si colloca nel quadro più complesso dei rapporti Regione-Difesa. Gli stessi che sono poi stati all'origine della sospensione di ogni manovra d'addestramento disposta dal Comipa a Quirra, Capo Frasca e Teulada per 4 mesi della stagione turistica 2015, dal 30 maggio a fine settembre.

Antefatti. Un passo indietro consente di capire meglio l'intera situazione. Ai primi di gennaio, apertura nel dialogo tra la giunta guidata da Francesco Pigliaru, il sottosegretario Domenico Rossi e il ministro Roberta Pinotti. Che cosa era stato deciso in quell'occasione? Primo: riduzione dei periodi delle esercitazioni e del loro impatto sul territorio, soprattutto nel periodo durante il quale l'industria delle vacanze marcia a pieno ritmo e le coste sono invase dai bagnanti. Secondo: riapertura di 4 spiagge in genere soggette a vincoli militari. Terzo: maggiori tutele ambientali nelle aree dei poligoni, a cominciare dal servizio antincendio e dalla maggiore collaborazione tra forze militari e civili nello spegnimento.

Sviluppi. Nei giorni scorsi, però, dal movimento indipendentista sono arrivate dure proteste attraverso email, messaggi sui social, manifesti, interventi e dibattiti. In particolare il Fiu ha comunicato di aderire «alla mobilitazione popolare lanciata per fermare Starex (Sardinia Tactical Air Range Exercise), esercitazione interforze che si svolgerà dal 9 al 12 giugno coinvolgendo diversi poligoni e l'aeroporto di Decimomannu, a opera prevalentemente di soldati italiani e tedeschi». «La Sardigna viene impiegata costantemente come teatro di manovre delle più grandi potenze imperialiste e come luogo dove riversare le esternalità di multinazionali della guerra», hanno attaccato dal Fronte indipendentista unidu. Sostenendo ancora che «questa occupazione militare è una delle cause primarie del sottosviluppo economico della Nazione sarda e, insieme ad altri elementi, denota in quale prospettiva lo Stato italiano c'inquadri storicamente».

Reazioni. Ma in queste ore il Comitato paritetico per le servitù smentisce gli indipendentisti riconfermando l'assenza di qualsiasi manovra nei 4 mesi concordati. E specifica che nella prossima riunione si occuperà di tutt'altro. Ieri, poi, sono gli stessi vertici della Difesa a ribadire informazioni in parte già rese note e a precisare meglio. Prima dalla Sardegna e poi dalla Sicilia. «È stata spostata a Trapani la Trident Juncture 2015, la maggiore esercitazione Nato in programma quest'anno», dicono dall'aeronautica militare, nel Reparto sperimentale e standardizzazione al tiro aereo dello scalo di Decimomannu. Vengono quindi ricordate le proteste contro la presenza di servitù nei mesi scorsi e la richiesta di un loro ridimensionamento.

Chiarimenti. Ma sono «notizie prive di fondamento», viene comunque sottolineato, quelle su un possibile svolgimento «dell'esercitazione Starex nell'isola». «La cui ultima edizione ha avuto luogo nel 2011», puntualizzano ancora dal Comando, spiegando che il reparto di Decimo «non è attualmente interessato né lo sarà nella parte rimanente dell'anno, da alcun addestramento». Diverso, s’intende, da quelli di routine. Invece, viene ribadito ulteriormente dalla Difesa, «la prevista esercitazione internazionale Trident Juncture 2015 pianificata per il prossimo autunno che avrebbe portato oltre 80 velivoli e circa 5.000 militari di varie nazionalità a operare sull'aeroporto di Decimomannu, e a permanere nei territori circostanti per 4 settimane, è stata da tempo riprogrammata».

Previsioni. «Come comunicato in altre sedi – rilancia il messaggio il Comando di Trapani – a Decimo non sussistevano le condizioni per operare con la serenità necessaria per attività di questa portata e complessità». L'esercitazione si svolgerà dal 28 settembre al 6 novembre in Italia, Spagna e Portogallo con unità aeree, terrestri e navali. In una nota Us Army Europe aveva presentato Trident Juncture come la più grande esercitazione Nato dal crollo della Cortina di ferro: war games basati su conflitti elettronici simulati, descritti come operazioni prive d’impatto a terra perché eseguibili senza uso di munizioni, proiettili e bombe.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative