La Nuova Sardegna

Canton Marittimo, nei giornali Usa la Sardegna che vuole diventare svizzera

di Mauro Lissia
La prima pagina del Wall Street Journal con l'articolo dedicato al Canton Marittimo
La prima pagina del Wall Street Journal con l'articolo dedicato al Canton Marittimo

Wall Street Journal: un articolo in prima pagina dedicato al progetto di Andrea Caruso ed Enrico Napoleone per l’annessione

03 giugno 2015
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CAGLIARI. Andrea Caruso se la ride di gusto: «Quanto avrebbe dovuto pagare la Regione sarda per un'uscita in prima pagina sull'edizione statunitense del Wall Street Journal?». La domanda è simpaticamente provocatoria ma contiene una certezza: se è vero che solo due americani su cento sanno dove sia la Sardegna, i pazzoidi visionari di Canton Marittimo hanno reso un servigio non da poco ai concittadini dell'isola.

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Perché l'edizione cartacea e online di ieri del più accreditato quotidiano finanziario degli States ha dedicato un ampio servizio - sezione most popular, articolo più letto - con richiamo e titolo in prima pagina all'inedito gemellaggio Sardegna-Svizzera, bellezze naturali contro organizzazione, nato quasi come un gioco e diventato col trascorrere dei mesi qualcosa di molto vicino a un rapporto politico.

A Losanna. Caruso e il suo alter ego Enrico Napoleone sono in partenza per Losanna, secondo incontro con le autorità elvetiche: tema del nuovo tavolo un nascente programma di scambi culturali e un'ipotesi di attività d'impresa che il Canton Vaud, il più prossimo all'Italia, potrebbe realizzare in Sardegna.

Un modo per uscire almeno temporaneamente dal progetto di trasformare l'isola in una propaggine marittima della Svizzera per entrare in una realtà di collaborazione concreta, nata a margine di quel progetto, ma in fondo perfettamente in linea con la proposta originaria.

In America. «Nel servizio del Wall Street Journal si parla di secessione – spiega Caruso – ma è un errore che chiederemo di correggere, perché noi di Canton Marittimo abbiamo sempre parlato di indipendenza, una cosa ben diversa. Ci piace l'idea-sogno di una Sardegna che sta dentro una federazione efficiente, mantenendo una forte autonomia statutaria e la libertà più assoluta».

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Sogno o percorso da seguire, sia pure in salita? «Il taglio scelto dai cronisti del Wall Street è giustamente sensazionalista e mette in risalto soprattutto la peculiarità e la stravaganza di un'idea di difficile realizzazione – osserva Caruso – nonostante ciò, quello che abbiamo realizzato in un anno, in particolare i rapporti stretti con cittadini svizzeri di alto profilo istituzionale e imprenditoriale, ci impone di andare avanti perché al di là della realizzazione dell'obiettivo di entrare a far parte della Confederazione Elvetica, un sodalizio culturale tra la Sardegna e la Svizzera non può che giovare alla nostra isola bistrattata e a entrambi, sardi e svizzeri. Non in ultimo la visibilità che la Sardegna incassa a livello mondiale da una notizia che guadagna la prima pagina del più importante quotidiano di attualità economica del pianeta, è certamente un importantissimo traguardo a se stante».

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Tutti ne parlano. Nello stesso servizio del quotidiano americano si fa riferimento a fonti politiche svizzere e italiane, concordi nel definire irrealizzabile l'idea del Cantone sardo fuori dai confini della Confederazione. Il tono del servizio firmato da Chiara Albanese e John Letzing è scanzonato, come se in fondo a questa possibilità non credesse nessuno.

Ma allora perché i mezzi d'informazione di mezzo mondo continuano a rilanciare il progetto, con testi, immagini, filmati e interviste ai promotori? «Forse la Sardegna è il luogo dove l'iniziativa Canton Marittimo è piaciuta di meno – sorride Caruso – visto che riceviamo apprezzamenti ma anche insulti. Di certo gli amici svizzeri l'hanno presa con molta serietà, sono disposti a discuterne e credo che possa nascere una collaborazione interessante, per noi e per loro». Su progetti culturali e piani d'impresa, di cui si parlerà da domani a Losanna coi parlamentari del Canton Vaud.

Regione in silenzio. Finora neppure un cenno dalla Regione a quest'idea che oltre qualsiasi prospettiva ha lanciato l'immagine della Sardegna nel mondo: «Ho postato la prima pagina del Wall Street sul profilo dell'assessore al turismo Morandi – avverte Caruso – spero che apprezzi».

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