La Nuova Sardegna

I grandi reportage di guerra

di Antonio Mannu
I grandi reportage di guerra

“Fotografia totale” dall’8 maggio a Sassari nel Palazzo della Frumentaria

03 maggio 2015
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SASSARI. Sarà inaugurata venerdì 8 maggio alle 18,30 nel Palazzo della Frumentaria a Sassari, la mostra “Fotografia totale” di Romano Cagnoni. Organizzata da Ogros-Fotografi associati, in collaborazione con l'associazione Sarditudine di Palau, la mostra propone una serie di immagini che raccontano il lavoro di uno dei più importanti fotogiornalisti italiani.

Ben conosciuto in ambito internazionale, Cagnoni è meno noto nel nostro Paese, anche perché ha lavorato principalmente per la stampa britannica, per il Sunday Times in particolare. Ed è Harold Evans, ex direttore dell’inserto domenicale del prestigioso quotidiano londinese, a definire Cagnoni come uno dei più autorevoli fotografi al mondo. Lo fa sulle pagine di “Pictures on a page”, fondamentale testo sul fotogiornalismo, dove cita Cagnoni insieme con Cartier-Bresson, Bill Brandt, Don McCullin e Eugene Smith.

Nato nel 1935 a Pietrasanta, in Toscana, nel dopoguerra Cagnoni trova impiego come assistente di un fotografo locale. Nel 1958, senza permesso di lavoro, parte per Londra dove conosce Simon Guttmann e Stefan Lorant, considerati i fondatori del fotogiornalismo moderno. Inizia a lavorare con Guttmann, soprattutto su argomenti culturali. Realizza in quel periodo un reportage sulla campagna elettorale del Partito laburista, conclusasi con la vittoria di Harold Wilson, storico leader del laburismo britannico. Successivamente, primo fotografo occidentale della stampa indipendente, visita il Vietnam del Nord in compagnia di James Cameron, grande firma della stampa britannica. Decide poi di lavorare in maniera indipendente, pianificando e producendo da solo le sue storie e pubblicando tantissimi reportage. Tra i più significativi quello sul Biafra, durante la guerra civile nigeriana, quando trascorre lunghi periodi nei luoghi di conflitto.

Cagnoni fu uno tra i primi fotografi di guerra ad avere un approccio meno fugace al tema e, per questo motivo, è menzionato sul libro “The Camera at War” di Jorge Lewinski, un testo fondamentale dedicato alla storia della fotografia di guerra. Lavora poi sulle tensioni nel mondo arabo, sulla Palestina, sulla guerra del Kippur in Israele, sul Cile di Salvador Allende (che visita e racconta insieme allo scrittore Graham Greene), sul ritorno di Peron in Argentina e su molte altre storie. Recentemente, a quasi ottant'anni magnificamente portati, Cagnoni, insieme con la moglie Patrizia Franceschetti, è stato clandestinamente in Siria, a Kobane, a documentare la resistenza kurda ai fondamentalisti dell'Isis. Lo abbiamo incontrato alla vigilia dell’inaugurazione delle mostra sassarese e gli abbiamo chisto di raccontare questa sua recente esperienza? «E' stata dura, anche per me che ne ho viste tante – ci ha risposto –. Kobane è una città distrutta ed è sempre doloroso confrontarsi con certe situazioni. Per me è stata molto pesante anche fisicamente. Per raggiungerla siamo dovuti passare dalle montagne, insieme ai peshmerga kurdi. A tratti bisognava correre, perché eravamo sotto il tiro dei militari turchi, che a volte sparano a chi va clandestinamente in Siria. Al ritorno ho deciso di rientrare in Turchia passando per il posto di controllo sul confine. Al principio hanno detto che non potevamo passare, poi ci han fatto firmare una dichiarazione in cui ammettevamo di essere usciti dalla Turchia illegalmente e ci hanno lasciati entrare». «Abbiamo documentato – ci ha raccontato ancora Cagnoni – la situazione a Kobane e in particolare il ritorno a casa di un ragazza incontrata in un viaggio precedente in un campo profughi turco. Poi abbiamo chiesto ad alcuni profughi di scattarsi dei selfie, un modo simbolico per affermare la loro identità e presenza».

“ Fotografia totale” è composta da 44 stampe: 4 a colori e 40 in bianco e nero. Aperta tutti i giorni sino al 31 maggio, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, escluso il lunedì. Possibilità di visite guidate per gruppi di studenti. Per informazioni: ascultaogros@gmail.com 338 9149219 o 339 1459168.

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