La Nuova Sardegna

PORTO CERVO. La Costa Smeralda - quasi 100 milioni di ricavi all’anno - ha i suoi nuovi dirigenti. O meglio, ha ancora quelli che l’hanno guidata negli ultimi 12 anni: da Mariano Pasqualone (amministratore delegato) a Franco Carraro (presidente). Con una novità: c’è il primo manager nominato dal Qatar da quando ha acquistato Porto Cervo nel 2012. È Mario Ferraro. Per lui è stato costruita una nuova carica, quella di direttore generale, e a lui è stata affidata un mission, seguire gli alberghi.

Tutto è avvenuto il 30 aprile, tra Milano e Doha, quando si sono riunite le assemblee dei soci di Smeralda holding (la capogruppo), di Sardegna Resorts (la srl proprietaria degli alberghi), di Porto Cervo Marina (la società che controlla il porto), di Land Holding Co (la srl che ha la titolarità dei terreni inedificati).

Il capo delle società resta Mariano Pasqualone. Il Qatar ha infatti confermato all’amministratore delegato i pieni poteri. Non era scontato. Per mesi il gossip di Porto Cervo e Arzachena lo dava ormai in partenza, insieme a Carraro. In molti scommettevano che questo sarebbe avvenuto proprio a fine aprile. E invece - anche come anticipato dalla “Nuova” il 27 marzo - sarà lui a disegnare il futuro della Costa Smeralda. Che, a seguire alcune indicazioni e una scelta, sarà incentrato sulla gestione (e il potenziamento) di quello che c’è già.

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Il Qatar non avrebbe intenzione - un po’ per le indagini della magistratura ancora in corso per abusi edilizi ed evasione fiscale, un po’ perché il quadro politico e più ancora legislativo non è chiaro - di proporre investimenti. Non nuove costruzioni, almeno. Non subito.

La nuova filosofia potrebbe essere quella di rilanciare il marchio Costa Smeralda puntando sulle attuali (e non espresse del tutto) potenzialità, con un ruolo nuovo per il Consorzio, le cui quote di adesione saranno ridotte.

E infatti il Qatar, in questa ottica, ha deciso di disegnare una nuova figura, quella del direttore generale di Sardegna Resorts. La ricoprirà Mario Ferraro, nominato miglior manager alberghiero nel 2011 e con esperienze in 5 stelle a Venezia e Dubai. A lui i soci hanno affidato la delega per gli hotel. Il che libera Pasqualone, destinato appunto - insieme a Franco Carraro - a rivedere le cose che non vanno in Costa Smeralda.