La Nuova Sardegna

Expo 2015, l'Isola senza fine si presenta in tante lingue

Pier Giorgio Pinna
Expo 2015, l'Isola senza fine si presenta in tante lingue

All'apertura della kermesse milanese lo slogan della Sardegna punta a conquistare i visitatori di almeno undici mercati. L'assessore Francesco Morandi ai cancelli d'ingresso: «Ci muoviamo con scelte precise»

01 maggio 2015
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MILANO. Nel giorno dell'inaugurazione l'Isola senza fine si presenta in tante lingue: Endeless End, Ile sans fin, Insel ohne ende. In inglese, francese, tedesco la Regione cerca di rilanciare la matrice autentica di un luogo antichissimo: Ichnusa, Sardigna, Terra dei nuraghi. Assieme ai suoi prodotti, alla sua creatività, alla sua arte.

Così lo slogan coniato dallo staff della giunta Pigliaru come biglietto da visita internazionale nella prima giornata di questa grande kermesse trova efficacia e riscontri immediati in una Milano che si apre al mondo.

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Tra i primi a varcare gli ingressi dell'immensa area dell'Expo, l'assessore regionale al Turismo. "Ci muoviamo con scelte precise lungo direttrici tese a promuovere la nostra immagine in almeno undici mercati - spiega Francesco Morandi - Nei nostri punti di riferimento all'interno di questa vetrina sul pianeta vogliamo privilegiare la possibilità per le piccole e le medie imprese dell'isola di aggregarsi e di stabilire relazioni forti con i partner stranieri. Anche da qui l'ampio spazio riservato all'agricoltura e alle aziende che in Sardegna operano nei settori industriali".

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"L'Expo deve diventare per noi un trampolino di lancio nel quadro di un progetto triennale _ commenta, vicino a Morandi, durante l'attesa ai varchi di accesso, il capo di gabinetto dell'assessorato all'Industria, Massimo Cugusi - Il nostro obiettivo è supportare le singole iniziative, ma anche fare da cabina di regia per le iniziative che il territorio è in grado di offrire, magari partendo dall'information tecnology".

Tra le contestazioni dei "No Expo", dalle 10 del mattino le prime migliaia di visitatori si riversano all'interno dell'area milanese dopo disguidi e lunghe code per ottenere un biglietto (39 euro senza alcun tipo di sconto), per poi sottoporsi alle misure di sicurezza.

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Una fastidiosa pioggerella, alle 11 di questo primo maggio che almeno visto da qui sembra riservato più agli imprenditori che al mondo del lavoro, non riesce a disturbare l'incessante afflusso agli ingressi. Tra loro, molte comitive straniere, operatori di ogni parte del globo e parecchi sardi. C'è anche qualche sassarese che si lamenta per non aver visto convalidato in biglietteria il ticket acquistato in banca.

Tanti si riversano nelle zone di rappresentanza della Regione, e nell'area dove stanno aprendo gli stand di espositori privati come l'Olio San Giuliano, il caseificio Fratelli Pinna, l'Acqua Smeraldina, l'As do mar e numerosi altri ancora.

In questa prima fase d'esordio la Coldiretti sarda vive nel padiglione nazionale dell'organizzazione di categoria, che su quest'appuntamento ha puntato milioni di euro.

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Più in generale, dopo le polemiche legate allo sdoganamento del porcetto e i consensi per un'isola dei centenari rappresentato dal minestrone-elisir di lunga vita della famiglia Melis di Perdasdefogu, non mancano i richiami all'esigenza di tutelare al massimo le merci made in Sardinia. Dice, appena entrato all'Expo, il direttore regionale di Coldiretti Luca Saba: "Daremo spazio a vini, formaggi, passate di pomodoro e a ogni altro prodotto autentico della nostra terra". "Sì, perché qui a Milano, di fronte al mondo, intendiamo difendere la nostra catena alimentare solo se è davvero sarda dall'inizio alla fine", gli fa eco il presidente Battista Cualbu.

E a proposito di principio e termine, all'inaugurazione internazionale di oggi primo maggio, tocco magistrale degli organizzatori sardi. Un particolare che non è passato inosservato: a pranzo, per i capi di Stato invitati alla colazione di gala, sono arrivati in tavola Fiore sardo e favette dell'isola. Adesso l'obiettivo è intrecciare relazioni commerciali costanti nel tempo con l'Europa, oltre che con altri importanti mercati del mondo. E presentare l'Isola senza fine come luogo della qualità e della longevità. Dove poter vivere per sempre: nel migliore dei modi.

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