La Nuova Sardegna

Soru: «Il rimpasto in Giunta si farà»

di Alfredo Franchini
Soru: «Il rimpasto in Giunta si farà»

Faccia a faccia con Pigliaru: «Subito un programma condiviso da tutti gli alleati. Il futuro è nel digitale e nell’ambiente»

18 aprile 2015
3 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Il faccia a faccia tra Soru e Pigliaru c’è stato, ieri, e si è concluso nel modo che nessuno si aspettava: «Abbiamo condiviso che anche la competenza politica è importante», afferma Soru, «la capacità di chi si è confrontato per tanto tempo con amministrazioni piccole, medie e grandi, di chi condivide la necessità di portarsi dietro tutti per un progetto di rilancio della Regione». Parole che aprono la strada al rimpasto in giunta - ma Soru preferisce chiamarla verifica, «rimpasto mi ricorda la pizza», dice. È un Soru superattivo quello che ieri ha incontrato Pigliaru: reduce dall’europarlamento ha partecipato ieri sera a un convegno sui trasporti e stamani animerà il Lab Sardegna del Pd sul tema strategico dell’energia. «Abbiamo cambiato passo rispetto alla giunta Cappellacci che aveva portato indietro la Sardegna», afferma Soru, «ora sono passati 13 mesi della giunta Pigliaru, guardiamo avanti ed è giusto fare un bilancio». La prima verifica è stata fatta ieri nel faccia a faccia di tre ore. Soru lo sintetizza così: «Abbiamo esaminato i punti su cui vogliamo concentrarci. Si deve elaborare l’agenda politica per i prossimi dodici mesi e fare in modo che non sia fatta solo di titoli ma abbia un programma dettagliato, discusso da tutti gli alleati, in modo che possa avere un percorso veloce e spedito in Consiglio regionale. Un programma che passerà poi dalla verifica delle persone che dovranno realizzare gli obiettivi. E questo spetterà al presidente Pigliaru». Insomma lo scopo politico è chiaro: «Vogliamo capire», ha detto Soru, «come far crescere la condivisione della società sarda».

Nell’idea di sviluppo per la Sardegna la massima attenzione è sull’ambiente: «L’urbanistica è un tema delicato con mille sensibilità e diversi trasversalismi. L’argomento va trattato con la massima condivisione prima di portare i provvedimenti in aula. Per questo ci aspettiamo che la legge Urbanistica, la chiave per attualizzare il Ppr, abbia una maggiore condivisione. L’edilizia non deve essere bloccata ma canalizzata dentro le regole».

Soru nega che non ci sia un’idea precisa della Sardegna del futuro: «Il nostro progetto è simile a quello dell’Europa. I posti di lavoro nascono dalla maggiore disponibilità di saperi e conoscenza. In Sardegna l’occupazione può venire da investimenti nell’economia digitale e ambientale». Quasi un piano Juncker a livello locale. Soru attacca: «La Sardegna può pensare di costruire un altro impianto come Fiume Santo o Ottana? No di certo. Deve difendere i lavori che stanno sparendo per via delle trasformazioni digitali ma dove sta scritto che quel lavoro non lo possiamo fare noi? Non possiamo lavorare in digitale anche per gli altri»? Poi il turismo e l’energia. Soru pone domande che hanno una risposta implicita: «Con l’ambiente curato la nostra potenzialità turistica è più alta o più bassa»? Stamani il Pd sardo affronta il tema dell’energia con organizzazioni sindacali e datoriali, esperti, imprenditori. Se Fiume Santo è un modello superato - dice Soru - il futuro è di una Sardegna carbon free che abbia il fotovoltaico sopra ogni tetto e una pala eolica in ogni Comune. Ma prima c’è da sciogliere la maledizione della metanizzazione mancata.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
L’intervista in tv

Alessandra Todde: «L’Italia non è il paese della felicità che racconta la premier Giorgia Meloni»

Le nostre iniziative