La Nuova Sardegna

M5s: «Equitalia fuorilegge Lavoriamo per abolirla»

di Mauro Lissia

Di Battista, Fico e altri parlamentari presentano all’ente “cartella” da 7 milioni: sarebbe l’ammontare dei contributi non versati per i messi notificatori precari

23 dicembre 2014
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CAGLIARI. Ottocentomila cartelle esattoriali diffuse da Equitalia in Sardegna, con una media-record di riscossioni in Italia, che hanno messo in ginocchio centinaia di imprese. A notificarle decine di messi che lavorano con contratti precari illegittimi, senza la qualifica indispensabile per consegnare atti pubblici secondo le norme, in una situazione così incerta da mettere a rischio la validità delle cartelle. La denuncia è arrivata dai parlamentari del Movimento 5 stelle, sbarcati a Cagliari per aprire dalla Sardegna la campagna multar-Equitalia che farà tappa in tutte le maggiori città italiane con l’obbiettivo dichiarato di ottenere l’abolizione dell’ente più odiato del paese. Il cassone di un autocarro come palco, qualche bandiera e un microfono, una platea di circa duecento persone, i rappresentanti del movimento creato da Beppe Grillo hanno occupato la via Asquer - dove si trova la sede cagliaritana di Equitalia - e alla conclusione degli interventi introdotti da Manuela Corda hanno «notificato» virtualmente agli uffici dell’ente di riscossione una maxi-cartella stampata su un grosso foglio di cartone. Importo: sette milioni, la cifra che secondo il M5s sarebbe stata evasa col mancato versamento di contributi previdenziali e ritenute fiscali sul lavoro dei messi notificatori.

«Equitalia ha infranto la legge con messi non autorizzati per le notifiche ai cittadini - hanno denunciato i pentastellati - facendo uso di personale precario e in subappalto. Con un danno alle casse dell'Inps e all'Erario per mancato versamento di contributi previdenziali e ritenute fiscali».

Durissimi atti d’accusa rivolti al governo sono partiti da Roberto Fico e Alessandro Di Battista, due dei deputati di punta del Movimento, che nel pomeriggio hanno incontrato insieme a Nicola Bianchi, Manuela Corda, Carlo Sibilia, Carla Ruocco e Manuela Serra il prefetto della città per parlare di alluvioni, tasse sospese, piano di rateizzazione alla scadenza, aiuti per i commercianti, fondi ai comuni, fondo bancario attivato per consentire la sospensione dei mutui, vale a dire i provvedimenti inseriti in un pacchetto ad hoc per le emergenze elaborato dai grillini.

Ma Equitalia è stato il tema centrale della giornata: «Nel mio comune gli abbiamo già dato il benservito - ha annunciato il sindaco di Assemini, Mario Puddu -, e da gennaio 2015 il nome Equitalia non comparirà più sulle cartelle, insieme ad aggi e sanzioni inaccettabili». Ma l’idea è di andare alla radice del problema: «Il M5s ha presentato una proposta di legge semplicissima - hanno spiegato i parlamentari - uccisa sul nascere dal parlamento. Non è piaciuta, ma noi chiedevamo soltanto di abolire il profitto dell’esattore sulle cartelle, di affidare la riscossione all’Inps e all’Agenzia delle entrate e di applicare interessi più umani». Perché le tasse vanno pagate - è stato detto più volte - ma senza che questo provochi la morte precoce delle aziende. Giuseppe Carboni, imprenditore che si batte da anni contro Equitalia e ha fondato un coordinamento per la protesta, ha parlato di 70 denunce all’ispettorato del lavoro sul problema dei messi notificatori, 200 segnalazioni ai comuni per l’evasione fiscale commessa da Equitalia e della spinosa questione dei contratti a progetto coi quali verrebbero assunti i messi: «Cittadini sardi combattete, rivolgetevi a buoni avvocati e chiedere l’annullamento delle cartelle» ha gridato Carboni. Mentre il termine più benevolo con cui Equitalia veniva definita nei vari interventi è stata «mostro da combattere».

Fico e Di Battista hanno alzato il tiro sulla politica degli scandali, rivelando un dato significativo: «Nel paese più corrotto d’Europa ci sono solo undici persone in carcere per corruzione e ventisei per abuso di ufficio». Attacchi anche per il premier Renzi: «Sempre in tivù - ha detto Fico - ed è un chiaro segnale di difficoltà».

Di Battista ha invece passato in rassegna tutti gli ultimi scandali sino a «mafia capitale». Per chiedere ai cagliaritani e ai sardi sostegno «al Movimento 5 Stelle, il solo rimasto sempre fuori dagli scandali».

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