La Nuova Sardegna

A Sassari il caso Multiss fa suonare l’allarme

A Sassari il caso Multiss fa suonare l’allarme

Le risorse della Regione basteranno fino all’inizio del 2015, poi potrebbe scattare la mobilità

22 dicembre 2014
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SASSARI. Il futuro della Multiss, la società in house della Provincia di Sassari, è a breve, brevissima scadenza. I fondi stanziati dalla Regione, un milione e trecento mila euro, saranno sufficienti a garantire il pagamento degli stipendi e i minimi interventi di manutenzione (scuola e strade) solo per i primi mesi del prossimo anno.

Per i 180 operai della società in house e i 60 assistenti degli studenti disabili, si preannuncia un 2015 nel segno della precarietà, con l’incubo della messa in mobilità e del licenziamento collettivo, procedure che peraltro erano state avviate (e poi interrotte) alcuni mesi fa.

Una vertenza che va avanti dalla fine dello scorso anno scolastico, quella della Multiss. A giugno era stato il presidente della Provincia Alessandra Giudici a lanciare l’allarme: senza il trasferimento completo delle risorse si rischiava di non poter far partire l’anno scolastico 2014-2015. In forse c’erano le manutenzioni ordinarie e la periodica messa in sicurezza degli immobili che ospitano gli istituti tecnici e i licei scientifici. Non solo: c’era anche da affrontare e risolvere il problema della manutenzione delle strade e delle disinfestazioni. Il tutto senza scordare l’assistenza agli studenti disabili .

Per i lavoratori della Multiss era iniziato uno dei periodi più difficili delle breve vita della società in house che all’inizio dell’estate si era concretizzato nel ritardato pagamenti degli stipendi. Una situazione di incertezza denunciata sia dalle organizzazioni sindacali sia dagli amministratori provinciali. A luglio, poi, le prime manifestazioni di protesta con i lavoratori della Multiss che a più riprese si erano arrampicati sul tetto di Palazzo Sciuti, sede della Provincia di Sassari ma anche della Prefettura. Proteste che avevano avviato il confronto fra la Regione Sardegna, sindacati di categoria e amministrazione provinciale. Lo scoglio da superare immediatamente era il riavvio delle attività della Multiss, il cui blocco rischiava di far saltare o far interrompere il regolare andamento delle lezioni in tantissime scuole. Una vertenza durata, fra alti e bassi, alcuni mesi che vedeva (ironia della sorte) Provincia e Regione contestare le politiche del governo, con i due enti locali costretti a fronteggiarsi per evitare il blocco totale e definitivo della Multiss. A novembre, finalmente, una buona notizia: la Regione approva una delibera con la quale fissa i criteri per la ripartizione dell’assestamento di bilancio delle provincia.

Non è una grande somma, cinque milioni di euro per l’intera isola, appena sufficienti a far fronte alle emergenze e garantire l’operatività delle società in house, come la Multiss, per alcuni mesi. Una soluzione che scontenta tutti, che deve fare i conti con i trasferimenti agli enti locali, ma che ha momentaneamente impedito il blocco di tutte le attività della Multiss.

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