La Nuova Sardegna

nuova legge

Accesso alle Forze armate, aboliti tutti i limiti d’altezza

Militari della Brigata Sassari al rientro da una missione internazionale
Militari della Brigata Sassari al rientro da una missione internazionale

Ok definitivo del parlamento: «Grande esempio di buonsenso in un momento di grave crisi»

20 dicembre 2014
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SASSARI. Approvato all’unanimità in via definitiva alla Camera, con 430 voti su 430 presenti, il disegno di legge 2295 sull’abolizione dei limiti di altezza nei concorsi pubblici per l’accesso alle forze armate e alle forze di polizia. Un provvedimento che sarà accolto con particolare favore in Sardegna, dove la media regionale della statura è più bassa di 3,1 centimetri di quella nazionale e dove la mancanza dei requisitiprevisti fino a oggi aveva impedito a molti giovani e a tante ragazze d’intraprendere questo genere di carriere.

«Un plauso va ai proponenti della proposta di legge e a tutto il parlamento per aver dato un grande esempio di buon senso in un momento di grave crisi della politica e della sua credibilità verso l’opinione pubblica»: così hanno dichiarato i delegati della Rappresentanza militare interforze al ministero della Difesa per la sezione aeronautica, i sergenti maggiori Antonsergio Belfiori e Alfio Messina in una nota congiunta.

«Tantissimi cittadini italiani in passato non hanno potuto dare spazio alle proprie vocazioni per una palese discriminazione su base fisica per l’accesso ai concorsi. Infatti – continuano i delegati - questa discriminazione poneva il nostro Paese in una condizione di imbarazzo nei confronti di altri Paesi europei . I quali invece utilizzavano parametri di selezione basati sul merito e sulle caratteristiche individuali, e non sui limiti fisici».

La nuova legge inserisce parametri connessi alla massa corporea e quindi all’equilibrio tra l’altezza e il peso «in modo da garantire un arruolato in salute ed efficiente per servire il Paese». I vecchi limiti per la partecipazione ai concorsi prevedevano un’altezza di 1,65 centimetri per gli uomini e di 1,61 per le donne. «Siamo contenti perché finalmente moltissimi potranno adesso esprimere le proprie attitudini senza più discriminazioni», concludono i sergenti Belfiori e Messina.

All’entusiasmo generale si era associato già nei giorni scorsi il deputato dei Riformatori Pierpaolo Vargiu, presidente della Commissione Affari Sociali di Montecitorio. Secondo il quale si tratta di «un'ottima notizia per i tanti giovani» che sognano di far i militari o di entrare in altri corpi».

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