La Nuova Sardegna

Santa Maria La Palma, a 55 anni la Cantina sposa l’innovazione

di Gianni Olandi
Santa Maria La Palma, a 55 anni la Cantina sposa l’innovazione

Presentato lo spumante Akenta, rimasto in mare sette mesi L’anno prossimo anche il Cagnulari a 30 metri di profondità

19 dicembre 2014
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ALGHERO. La prima vendemmia nel settembre del 1959, con ceste e carretti per trasportare l'uva. Era la vigilia del boom economico del Paese. Da allora la Cantina di Santa Maria La Palma di strada ne ha fatta tanta. Non solo quella tra i poderi, lunghe strisce di sterrato polverose, ma addirittura in mare, nelle acque della riserva marina di Capo Caccia, fino a 30 metri di profondità per il suo ultimo prodotto, Akenta, lo spumante dell'innovazione e del marketing, tenuto sette mesi sul fondale sabbioso dove è nata quella “cantina subacquea” che ha richiamato l'attenzione dei media non soltanto nazionali. Una straordinaria operazione promozionale. Ma anche un prodotto di qualità.

Nella sala della Biblioteca Mediterranea, così è stata chiamato il servizio svolto in sinergia tra Comune e Facoltà di architettura, per la presentazione dello spumante – che ha ricevuto la visita di oltre 300 subacquei – c'era la vecchia schiena di quella cantina del 1959, qualcuno dei più anziani, ma c'erano anche la seconda, terza e forse anche quarta generazione di una impresa che rappresenta ormai un riferimento essenziale per tutta l'area a nord ovest della Sardegna. E la presenza degli eredi, figli, nipoti e pronipoti di quei contadini fondatori è la migliore testimonianza di un valore storico, affettivo, sentimentale ma anche economico di un'impresa che fattura 11 milioni all'anno, 7 dei quali vengono ridistribuiti nel territorio.

Un impresa che la saggezza contadina, oltre ad avere tenuto le nuove generazioni in campagna, ha tenuto in piena salute. «Per ottenere il meglio siamo sempre andati in profondità, ma questa volta abbia davvero esagerato», lo slogan per la presentazione di Akenta trasuda di orgoglio perché nella borgata agraria si è passati dalla prudenza storica della gente che lavora la terra all'innovazione assoluta con la cantina subacquea che non solo non ha precedenti in Sardegna, ma è unica al mondo in quanto realizzata nelle acque di una riserva marina, quella di Capo Caccia-Isola Piana, con protezione ambientale totale, assoluta.

Il vecchio detto “scarpe grosse e cervello fino” sembra calzare a pennello alla dirigenza dell'azienda che oltre all'innovazione ha sposato il marketing, raggiungendo mercati che una volta all'ombra di Santa Maria La Palma sarebbero stati impensabili.

Oggi del bianco Aragosta, la bandiera dei vigneti della Nurra, si vendono in tutto il mondo un milione e 700 mila bottiglie. Al battesimo di Akenta, introdotto da Antonio Casu, direttore commerciale della Cantina, e coordinato da Giuseppe Carrus, curatore della Guida vini del Gambero Rosso, c'erano il presidente della Cantina, Mario Peretto; il direttore del Parco di Porto Conte e dell'Area marina, Vittorio Gazale; Donato Lanati, fondatore dell'Enosis, il Centro ricerche sul vino applicato alla tecnologia, considerato uno degli enologi più autorevoli al mondo; Dora Marchi, direttore tecnico dello stesso Centro.

La sala della Biblioteca Mediterranea era superaffollata, non in grado di contenere la folla dei partecipanti. Peretto ha ricordato i 300 soci, i 700 ettari di vigneti, un territorio vasto che comprende coltivazioni nei comuni di Sassari, Uri, Usini, Ittiri. Sulla qualità dello spumante della cantina subacquea si sono espressi soprattutto i tecnici evidenziando la straordinaria coincidenza di una serie di elementi ambientali unici: la temperatura costante, intorno ai 12/13 gradi, la luce naturale filtrata, il movimento marino, le correnti, una sorta di “culla” per le 700 bottiglie. Elementi che hanno reso unico il vermentino della Nurra certificato dal Parco.

«Il tutto – ha fatto notare Vittorio Gazale – in versione che più naturale non si può». Ma a dimostrazione che nella borgata di Santa Maria l'innovazione non è più una parolaccia, nel 2015 anche il rosso Cagnulari andrà sott'acqua.

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