La Nuova Sardegna

La rosa dei commissari sarà ufficializzata venerdì

La rosa dei commissari sarà ufficializzata venerdì

La Giunta restringerà a 22 i nomi dei candidati alla guida delle Aziende sanitarie Per il futuro spuntano cinque direttori già pensionati: lavorerebbero a costo zero

16 dicembre 2014
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CAGLIARI. Venerdì il mistero sugli undici commissari delle Asl sarà svelato. Nell’ultima riunione utile prima delle vacanze di Natale e a ridosso della scadenza obbligatoria, un mese dall’approvazione della legge, la Giunta sceglierà i traghettatori per i prossimi sei mesi in attesa della grande riforma del sistema sanitario regionale. In questo ultimo fine settimana pare ci siano stati diversi incontri informali per stabilire i criteri definitivi. Il risultato delle consultazioni dovrebbe essere stato questo: venerdì, in Giunta, l’assessore alla salute Luigi Arru presenterà un elenco con una rosa di due candidati per ogni azienda sanitaria, otto, l’azienda ospedaliera Brotzu e i policlinici di Sassari e Cagliari. I ventidue papabili saranno «scelte di alto profilo», come sempre preteso dallo stesso assessore e dal presidente della Regione, Francesco Pigliaru, che in questi giorni avrebbero lavorato gomito a gomito per arrivare alla quadratura del cerchio.

Riferimenti. Non c’è una vera mappa sull’appartenenza dei candidati a questo o quel partito del centrosinistra al governo. Voci insistenti accennano però all’ipotesi che cinque commissari sarebbero «riconducibili» al Pd, quattro Asl più il Brotzu, quattro suddivisi fra Sel, Partito dei Sardi, Rossomori e Centro democratico. Gli ultimi due, che dovrebbero essere quelli destinati alle due aziende miste universitarie, di stretta nomina della Giunta. È solo un’ipotesi, con decine e decine di nomi che continuano a circolare in queste ore. Tra l’altro, con una mossa a sorpresa forse legata anche alla prossima elezione del rettore, l’Ateneo cagliaritano ha presentato le sue richieste alla Giunta. Per la verità non riguardano il commissario che fino a marzo dovrà gestire l’azienda mista di Monserrato, ma il futuro direttore generale. Nel ricordare che la scelta dovrà essere «concertata e condivisa», pare leggere fra le righe anche questa proposta: la scelta, in discontinuità con il passato, stavolta dovrebbe ricadere su un universitario.

L’elenco. In questi giorni, sul sito della Regione è stata pubblicata l’integrazione ai 149 manager dichiarati a suo tempo «idonei per la nomina a direttore generale nelle aziende sanitarie». I nuovi abilitati sono una novantina, ma l’ultimo aggiornamento ha svelato anche altre curiosità. Ad esempio che l’incarico non potrà essere conferito – testuale – all’ex direttore generale del comune di Sassari, David Harris, in quanto «candidato non eletto nelle elezioni amministrative del 2010». A questo punto Harris, dato per possibile designato, dovrebbe uscire anche dalla lista dei commissari-traghettatori. Per precedenti o attuali incarichi politici sono state congelate anche le posizioni dell’ex consigliere regionale Franco Meloni, di Anna Marchesi, assessore comunale a Pozzomaggiore, Giovanni Salis, consigliere comunale a Nuoro, e Carlo Tomasi, che ha fatto parte del disciolto Consiglio provinciale del Medio Campidano

Sempre dalle note, risulta che altri cinque idonei sarebbero disposti a ricoprire il ruolo di manager nelle Asl anche gratis e rinunciare così allo stipendio (120mila euro) previsto dal contratto con la Regione. Non è un atto di generosità per Benedetto Barranu, Pietro Chessa, Giuseppe Madeddu, Pietro Lorenzo Moretti e Pietro Murru: sono tutti pensionati e quindi potranno essere nominati «se, come da loro dichiarato nella domanda, svolgeranno l’incarico titolo gratuito. Altrimenti incorrerebbero nei divieti previsti dalla circolare del ministro Marianna Madia per il contenimento della spesa nella pubblica amministrazione. È questa l’ultima norma che sbarra la strada agli incarichi a pagamento affidati ai pensionati. (ua)

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