La Nuova Sardegna

Da Sarule i primi squilli di rivolta

SARULE. Uno dei primi a ribellarsi, capofila per la Chiesa sarda, era stato il parroco di Sarule, don Roberto Carta. Al quale un mese fa è stata richiesta da Abbanoa una cauzione di 3.703 euro e 32...

11 dicembre 2014
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SARULE. Uno dei primi a ribellarsi, capofila per la Chiesa sarda, era stato il parroco di Sarule, don Roberto Carta. Al quale un mese fa è stata richiesta da Abbanoa una cauzione di 3.703 euro e 32 centesimi per le 3 chiese del paese e la scuola materna religiosa. Bollette che il pastore ha ammesso di non voler pagare, invitando, d'altra parte, i propri conterranei a fare lo stesso in segno di protesta. Il sacerdote ha rivelato su Facebook che il pagamento della somma viene sollecitato «per due chiesette, dove l'acqua non si usa mai, quasi mille euro a edificio, e questo solo perché non si è optato per la domiciliazione bancaria». «V'invito solo a guardare qui», ha scritto il prete, originario di Fonni, dando sfogo al proprio pensiero su Fb sopra le fotografie delle esose fatture. E ha aggiunto: «Penso a tante famiglie... ma penso anche che la parrocchia la facciamo funzionare tutti insieme». «Facciamo passare la voce il più possibile», ha proseguito, «non paghiamo e non facciamo nessuna domiciliazione e, per favore, non precipitiamoci alle poste». (ma. sa.)

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