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Depero e Tavolara, vite parallele che si incontrano

Depero e Tavolara, vite parallele che si incontrano

Arriva in Sardegna la rassegna sui due artisti allestita dal Mart di Rovereto. A Sassari al Museo di città e a Samugheo al Museo regionale dell'arte tessile

09 dicembre 2014
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SASSARI. «Colto, informato, sembrava che fosse vissuto a Parigi. Invece era sempre stato lì, a Sassari, tra Viale Caprera e Piazza d'Italia, più o meno». Così Giuseppe Dessì, l’autore di “Paese d’ombre”, parlava di Eugenio Tavolara. Per la prima volta, a Rovereto, dal 17 maggio al 5 ottobre scorso, al Mart, l'artista sardo è stato messo a confronto con il maestro trentino Fortunato Depero in una mostra intitolata “Tavolara e Depero. La manifattura delle case d'arte”.

Ora la stessa mostra, curata da Nicoletta Boschiero e Manolo De Giorgi, arriva in Sardegna. Divisa in due sezioni, sarà ospitata a Sassari, a partire da sabato di questa settimana, dal Museo della città (Palazzo di città) e a Samugheo, a partire da domenica, dal Museo regionale dell’arte tessile. A Sassari l’inaugurazione sarà alle 18; a Samugheo alle 11,30.

Una conversazione ideale, attraverso le opere, alla ricerca delle similitudini tra due artisti che, negli stessi anni, superarono i confini tra i diversi linguaggi della creatività.

Eugenio Tavolara (Sassari 1901-1963) e Fortunato Depero (Fondo 1892 - Rovereto 1960) forse non si incontrarono mai, ma negli stessi anni e in luoghi diversi portarono avanti una ricerca artistica e stilistica simile, protagonisti di prim'ordine tra gli artisti dediti alle arti applicate e al design contemporaneo.

L'occasione per un confronto ideale è data oggi dalla grande mostra allestita nella Casa d'arte futurista Fortunato Depero, unico museo fondato da un futurista con sede a Rovereto, nella quale, dal 17 maggio al 14 settembre, le opere dell'artista sardo e del trentino dialogano.

Il progetto presenta al pubblico opere scelte di Eugenio Tavolara e progetti, marionette e sculture di Fortunato Depero in un colloquio inedito intorno alle suggestioni del folklore e delle avanguardie di inizio secolo.

I curiosi legami tra i due maestri, oltre a quelli evidenti dal paragone tra le produzioni e le opere (si pensi ai celebri loghi, ai giocattoli, alle figure meccaniche, ai disegni, ai tappeti), scaturiscono anche dall'aver vissuto attivamente lo stesso tempo, interpretando le medesime istanze e tendenze. Nell'Esposizione internazionale di arti decorative e industriali moderne di Parigi del 1925 per esempio Depero partecipò allestendo, con Balla e Prampolini, una sala dedicata al futurismo, Tavolara invece presentò figure meccaniche e pupazzi in legno che gli valsero una medaglia d'oro e ampie segnalazioni da parte della critica.

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