La Nuova Sardegna

il premio organizzato dall’università

Sassari capitale dell’innovazione

di Vincenzo Garofalo

Sfida tra 58 idee d’impresa, oggi la finale: 100mila euro in palio

05 dicembre 2014
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SASSARI. Case fatte di cartone, ma resistenti come la muraglia cinese; test del dna per stabilire se rischiamo di trasmettere malattie genetiche ai nostri futuri figli; un software e una piattaforma internet per comunicare con gli oggetti a distanza; la pillola a Led, killer di un batterio che attacca lo stomaco; il braccialetto che rileva allergeni e sostanze inquinanti nel cibo e nell’aria. Cinquantotto progetti in gara per conquistare il Premio nazionale per l’innovazione che alla sua dodicesima edizione ha scelto Sassari per rendere onore, e un pochino di soldi (c’è un assegno di 25 mila euro per ciascun vincitore delle quattro categorie Life sciences, Ict, Agrifood Cleantech, Industrial), ai progetti d’impresa “ad alto contenuto tecnologico” che portano il futuro qui, oggi.

La manifestazione, organizzata dall'Università di Sassari e dall'associazione PNICube, in collaborazione con Comune di Sassari, Camera di Commercio e Confindustria del Nord Sardegna, ha preso il via ieri pomeriggio nel Palazzo della Frumentaria. Qui, dopo una breve cerimonia d’inaugurazione che ha visto gli interventi del rettore Massimo Carpinelli, del sindaco Nicola Sanna, del presidente di Iren spa e Escp Europe, Francesco Profumo (già ministro dell’Istruzione nel governo Monti) e del presidente dell’associazione PNICube, Marco Cantamessa, si sono spalancate le porte dell’Expo.

Cinquantotto stand con gli imprenditori del futuro (in tutti i sensi) a illustrare nei minimi dettagli i loro progetti, e un fiume di visitatori fatto di curiosi, addetti ai lavori e potenziali finanziatori, ad ascoltare, attoniti e affascinati da tanto ingegno messo a disposizione della comunità. Sì perché tutti i progetti, dai più complicati e costosi, ai più semplici e attuabili senza grandi sforzi, condividono un aspetto indiscutibile: offrono servizi utili a migliorare lo stile e le aspettative di vita di tutti noi comuni mortali. Ecco allora l’ago cannula modificato, il test diagnostico del dna, le scarpe che si chiudono da sole, lo spazzolino da denti hi-tech per non autosufficienti, il codice genetico delle opere d’arte, l’olio di oliva extravergine in gel. E poi ci sono le quattro idee d’impresa made in Sardinia: Lifely, il software per comunicare con gli oggetti a distanza; Deep fisher, piattaforma software per la rilevazione precoce degli attacchi informatici; Sea me, moderna forma di eco-turismo partecipativo abbinato alla ricerca scientifica; Fast trial, piattaforma per rendere farmaci di ultima generazione disponibili a tutti in tempi brevi. Tutti in corsa per il premio dell’innovazione che sarà assegnato oggi alle 17.30 al Teatro Verdi, tutti in corsa per conquistare l’attenzione di qualcuno che creda in loro per sviluppare i progetti e trasformarli in vera impresa. E questo adesso, non nel futuro.

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