La Nuova Sardegna

I sindaci della 4 corsie: «I lavori non si fermino»

di Luca Rojch
I sindaci della 4 corsie: «I lavori non si fermino»

I primi cittadini non vogliono che la gallina venga sfrattata dall’area protetta: «Ma per noi contano di più le vite di chi ogni giorno deve affrontare il tracciato»

03 dicembre 2014
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SASSARI. Dio salvi la gallina. Perché le quotazioni del pennuto innamorato sono in pericolosa discesa. Gli ambientalisti non mancano, il green power cerca di far sentire tutto il suo peso e getta sul piatto le ragioni della difesa della specie protetta. Ma i sindaci mettono l'uomo davanti al pollo.

Gallina simbolo. Difficile trovare qualcuno che non chieda di trovare una soluzione. La vicenda dello stop ai lavori in un lotto della Sassari-Olbia per non disturbare la gallina innamorata diventa il simbolo dei meccanismi macchinosi della burocrazia in Italia. Un labirinto truccato in cui non esiste una via di uscita. Oggi l'assessore regionale ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda mette l’accento sulle prescrizioni che il Savi, il Servizio valutazione impatti ambientali, ha posto su un lotto della Sassari-Olbia, il lotto 2. Con molta probabilità lui le ha scoperte ora. Ma le prescrizioni riportano la data del 2011.

La foresta di norme. Il Savi ha applicato le norme previste dalla legge. All’interno di un’area Sic si deve camminare come ospiti nella casa di sua maestà la gallina prataiola. I divieti e le parole disperate dei sindaci lo fanno capire in modo chiaro. Nelle prescrizioni indispensabili da seguire per ottenere il via libera per accendere le ruspe nel lotto 2 c’è l’obbligo di: «Pianificare i lavori in relazione al periodo di nidificazione dell'avifauna: Gallina prataiola, Occhione, Albanella minore, Pernice sarda, Cicogna Bianca, Astore sardo, Aquila reale, Falco della palude». Il tempo dell’amore va da marzo a luglio.

Ma non solo, c'è anche l’obbligo per chi fa i lavori nel tratto tra Tula e Oschiri di individuare «in maniera precisa la presenza di specie di chirotteri (pipistrelli ndr) che nidificano sugli alberi da abbattere». In altre parole controllare gli alberi uno per uno alla ricerca del pipistrello addormentato. E come se non bastasse si chiede di continuare il monitoraggio e la verifica costante di tutte le aree in cui si è intervenuti per 5 anni dopo il completamento della strada. E le regole da seguire vanno avanti per 24 pagine. Una specie di foresta di norme e divieti.

La rivolta. La rivolta dei sindaci è contro quello che la gallina rappresenta. Il simbolo di questa serie di norme. «Io ho il massimo rispetto per la gallina prataiola che nessuno vuole annientare – dice il sindaco di Olbia Gianni Giovannelli –, ma ci si deve ricordare del centinaio di persone che sono morte negli ultimi 15 anni in quella strada. Credo che come sempre debba prevalere il buon senso. Ci si deve sedere intorno a un tavolo e trovare il modo per far procedere i lavori senza disturbare in modo eccessivo tutte le specie protette che ci sono all’interno dell’area Sic. Ma vi prego non fermate i cantieri». Scontata la posizione del sindaco di Berchidda Bastianino Sannitu che è stato commissario per la Sassari-Olbia e ha più volte ribadito la sua contrarietà allo stop al cantiere.

Caos Sic. Ma anche il vicino, il primo cittadino di Oschiri Pietro Sircana non lascia speranze alla gallina. «Il mio territorio è bloccato – afferma –, da una parte ci sono i vincoli del Sic della gallina prataiola, dall’altra quelli del sic della lucertola del bedriaga. In pratica non si può fare nulla. Per me è ridicolo che i lavori vengano bloccati da divieti come quello della gallina. Ricordo che la strada esiste già e si deve solo allargare. Esistono accorgimenti che rendono possibile portare avanti i cantieri senza creare danni all’ambiente. Questa strada è costata tanti morti, il ritardo di un solo giorno sull'apertura deve essere valutato in modo attento». Anche il sindaco di Ozieri, Leonardo Ladu è decisissimo. «Quello che accade è semplicemente incredibile. L'area Sic crea molte difficoltà senza un piano di gestione che non viene approvato da 8 anni. Anche i ritardi del cantiere della Sassari-Olbia sono legati a questo. Non me la prendo con la gallina, ma con la burocrazia che paralizza il territorio. Di fatto non possiamo fare nulla senza il piano di gestione. Nessuno si occupa di questa emergenza».

Sorridono a Monti. Ma c'è anche chi sorride. È il sindaco di Monti Emanuele Mutzu. «I lavori sul tratto del nostro comune vanno avanti benissimo. Veloci e senza difficoltà. Questo non può che farmi piacere. Ma la strada ha un senso solo nella sua interezza, ecco perché sono convinto che si debba trovare subito una soluzione. Non si possono fermare i cantieri per un cavillo burocratico. Ricordo che la strada ha un alto numero di incidenti. E solo un questi ultimi anni ci sono stati decine di morti. Credo che la tutela delle persone sia più importante della tutela delle specie animali, anche se protette».

Troppi errori. Il sindaco di Ardara, Francesco Dui, dimostra di avere più conoscenze tecniche di tutti. «Anche da noi l’area Sic interessa una parte importante del territorio. Forse in passato non si è pensato ai vincoli che venivano posti. Faccio un esempio banale, in un’area Sic un’azienda agricola per qualsiasi tipo di miglioramento fondiario deve sottoporre il progetto al Savi. Se si dovesse essere coerenti fino in fondo da marzo a luglio si dovrebbe bloccare anche il traffico delle auto nelle zone in cui si trova la gallina. Ma lo sbaglio in realtà è di chi ha fatto il progetto all’inizio. Si deve spostare una linea ad alta tensione per raddoppiare la Sassari-Olbia. Ma non si può sovrapporre una strada a un elettrodotto. Noi dobbiamo tutelare la gallina, ma si devono vincolare solo determinate zone e in modo definitivo. Lontano da dove si crea l’infrastruttura più importante degli ultimi 50 anni nel nord della Sardegna. Su quella strada ci sono 90 croci e la vita dell’uomo è da preferire alla gallina prataiola».

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