La Nuova Sardegna

Gli ambientalisti: «La prataiola va difesa»

Gli ambientalisti: «La prataiola va difesa»

Si moltiplicano gli interventi a favore della specie e del suo habitat minacciati dalle attività dell’uomo

03 dicembre 2014
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SASSARI. Il popolo ambientalista si mobilita per salvare la gallina prataiola dalle ruspe. Tutti certi che i lavori possano andare avanti senza alterare il delicato habitat della specie a rischio estinzione. C’è anche una lettera firmata da alcuni naturalisti come Egidio Trainito, Mauro Aresu e Alberto Fozzi. «Le galline prataiole, sono state accusate di essere le principali artefici dei ritardi e delle maggiori spese di un'opera ritenuta strategica per lo sviluppo della nostra isola. Ma per alcune categorie sono delle galline dalle uova d'oro. La gallina prataiola è protetta ed è classificata come specie in pericolo di estinzione. Le prescrizioni a cui i cantieri della Sassari-Olbia devono attenersi derivano dagli obblighi comunitari, e il Savi non fa altro che rispettare queste disposizioni. Esiste uno studio commissionato dall'Assessorato regionale all’Ambiente del 2011 dagli ornitologi Nissardi, Zucca e Pontecorvo in cui è provato che la gallina prataiola vive e si riproduce proprio ai bordi della strada. In Sardegna la popolazione è in calo del 30 per cento. Tra i fattori ci sono le modifiche e le alterazioni del suo habitat. Ma l’Europa non impone solo limiti e divieti. Ma dà anche incentivi per la tutela della gallina prataiola. All’interno della rete Natura 2000 nel territorio dell’area Sic vengono dati dai 150 ai 200 euro per ogni ettaro che fa parte della zona protetta. Questo è solo un esempio di come un aspetto che può apparire negativo nasconda ottime opportunità come i fondi dell'Unione Europea a favore della tutela della biodiversità. Negli altri Paesi della Comunità europea in cui ci sono aree protette si realizzino strade e autostrade nel rispetto dell’habitat, e con tempi di realizzazione certi». Interviene anche il presidente del Wwf della provincia di Sassari Wanda Casula. «Il periodo di riproduzione di questa bestiolina ritarda di qualche mese la realizzazione della Sassari-Olbia. Avremmo avuto molta più soddisfazione se la comunità dei sardi fosse stata avvisata che ci sarebbe stato un ritardo, dopo 40 anni che non si realizza la strada e dopo una lunga fila di morti. Nel nostro patrimonio naturalistico c’è anche questa specie che dobbiamo difendere. Ma non ci siamo commossi nel vedere lungo le coste australiane frotte di persone che tentano disperatamente di salvare cetacei, delfini o balenottere spiaggiate o disorientate per gli scellerati comportamenti del genere umano? Vuoi vedere che la colpa degli eterni ritardi nell’esecuzione dei lavori e, magari, anche le vittime che hanno segnato la storia di questa strada sono colpa della gallina prataiola? Ci dispiace che un autorevolissimo membro del nostro governo regionale non abbia espresso i giusti termini per inquadrare la questione e si sia abbandonato a una “amara ironia”. Siamo certi, conoscendo il nostro Assessore, che l’ironia espressa altro non era che la presa d’atto di una situazione inevitabile, ma che deve essere pianificata nel rispetto degli interessi di tutti i sardi, altrimenti potremmo pensare che le migliaia di alberi, compresi i lecci e le querce da sughero, abbattuti per fare posto alla strada potevano essere risparmiati». (l.roj)

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