La Nuova Sardegna

Terremoto Meridiana: quattro indagati per truffa

di Giampiero Cocco
Terremoto Meridiana: quattro indagati per truffa

Inchiesta della Procura, sedi perquisite. L’azienda: fiduciosi e collaboriamo

29 novembre 2014
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OLBIA. L’impennata, nella triplice inchiesta penale e civile avviata da poche settimane sul caso “Meridiana” dalla magistratura gallurese, si è avuta ieri. Gli investigatori del Gico della guardia di finanza di Cagliari si sono presentati negli uffici della compagnia aerea di Olbia e Roma e nella sede lombarda di Air Italy per sequestrare i documenti relativi all’acquisizione e alla fusione tra le compagnie. Contemporaneamente quattro avvisi di garanzia che ipotizzano i reati, in concorso, di truffa aggravata ai danni dell’Inps, dello Stato e per false comunicazioni sociali di azienda quotata in borsa hanno raggiunto il presidente di Meridiana Fly Marco Rigotti, l’ex amministratore delegato Roberto Scaramella (dimessosi da pochi giorni dall’incarico) oltre a Massimo Chieli, Ad di “Meridiana Fly fino al 2011, e l’ex pilota Giuseppe Gentile, già numero uno di Meridiana Fly e Air Italy, il deus ex machina che ispirò e gestì (prima di lasciare l’azienda con una buonuscita plurimilionaria), la fusione tra le due compagnie aeree. «Il principe Karim Aga Khan, socio di maggioranza della holding Meridiana, è del tutto estraneo alle inchieste» ha precisato Domenico Fiordalisi, il capo della procura che coordina le indagini affidate ai sostituti Angelo Beccu ed Elisabetta Atzori. C’è attesa anche per l’ispezione amministrativa chiesta, ieri l’altro, al tribunale di Tempio. Una verifica tecnico contabile che dovrà accertare, sulla base dell’articolo 2409 del Codice civile (la procedura di volontaria giurisdizione è stata avviata dal presidente del tribunale, Gemma Cucca, che presiede il collegio giudicante) se siano o meno state commesse o irregolarità nella gestione economica delle compagnie aeree senza «arrecare danno alla società o a una o più società controllate». Meridiana, compagnia quotata in borsa fino al 2013, secondo il capo della procura Domenico Fiordalisi avrebbe posto in essere il «depauperamento del patrimonio societario a danno dei soci e dei creditori, per favorire Air Italy, la compagnia acquisita nonostante Meridiana Fly avesse dichiarato lo stato di crisi all’Inps e al ministero del Lavoro». Il tribunale civile di Tempio convocherà in tempi rapidi le parti. Nella brusca accelerazione delle inchieste penali ha invece avuto un ruolo primario la decisione del neo Ad di Meridiana Fly, Richard Creagh, di chiudere la sede romana della compagnia sin dal primo dicembre.

A far muovere gli uomini del Gico sarebbero state le gravi carenze documentali riscontrate nelle acquisizione effettuate nei giorni scorsi dagli investigatori. Da qui l’urgenza di procedere, con i decreti di perquisizione firmati dai tre magistrati, nelle sedi di Meridiana Fly e Meridiana Spa di Olba e Roma e a Somma Lombarda (Varese), dove si trovano le basi di Meridiana spa, Meridiana fly spa e Air Italy spa.La compagnia aerea, dal canto suo ribadisce, in un comunicato diffuso ieri notte, che per quanto «attiene alle modalità di utilizzo della Cassa integrazione guadagni straordinaria aperta dall’azienda, ha collaborato e continuerà a farlo con le autorità preposte alle indagini. In ordine ai rapporti tra Meridiana fly e Air Italy, oggetto delle indagini in corso e argomento di numerose sollecitazioni alle istituzioni provenienti da alcuni dipendenti e sindacati, si fa presente che analoghe verifiche sono già state effettuate dal ministero del Lavoro e dal tribunale di Tempio Pausania, sezione lavoro e che sempre hanno visto riconosciuta la correttezza dell’operato dell’azienda. Meridiana è fiduciosa che anche in questa occasione emergerà la correttezza del proprio comportamento».

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