La Nuova Sardegna

TELTI

Fiordalisi rIaccende le sue ruspe: demolita una casa

di Giampiero Cocco
Fiordalisi rIaccende le sue ruspe: demolita una casa

Abbattuto un edificio costruito senza permessi a Telti, ma solo è l’anteprima di una nuova campagna della Procura

27 novembre 2014
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INVIATO A TELTI. Le ruspe della procura della Repubblica di Tempio sono ritornate in azione, ieri mattina, abbattendo un casolare abusivo realizzato nelle campagne di Telti. A dirigere le operazioni di demolizione del manufatto, un vecchio casale costruito negli anni Settanta, tirato su a blocchetti e mai completato nonostante ci fossero i pilastri per un secondo piano, è stato il capo della procura gallurese, Domenico Fiordalisi, giunto sul posto dove intervenivano le ruspe di una impresa ogliastrina per dare «un preciso segnale della presenza dello Stato in una regione dell’isola – ha voluto precisare il magistrato –, dove l’abusivismo edilizio è una prerogativa consolidata nel tempo».

Il cordone di poliziotti, carabinieri e vigili urbani diretti dal colonnello della benemerita Nicola Lorenzon che era stato predisposto per evitare incidenti è rimasto inoperoso perché nessuno, in quella desolata campagna gallurese, era presente durante la demolizione. L’abitazione, di proprietà di una anziana donna di Olbia, era stata realizzata su una collinetta nelle campagne di Telti, in località Lu Capruleddu, e godeva di una vista sul golfo di Olbia.

La casa, disabitata da tempo, è stata abbattuta in poco meno di un’ora. L’azione antiabusivismo della procura gallurese aveva avuto inizio nell’aprile scorso con la demolizione, nell’isola della Maddalena, di una decine di abitazioni, abbattimenti che avevano provocato la reazione della popolazione guidata dagli amministratori comunali che, sindaco in testa, avevano cercato di opporsi alle disposizioni impartite dalla procura della Repubblica in ossequio alle ordinanze di demolizione passate in giudicato e mai eseguite. Le operazioni si conclusero con tafferugli e denunce da parte delle forze dell’ordine nei confronti di diversi manifestanti per interruzione di pubblico servizio, minacce e ingiurie nei confronti dei ruspisti che stavano demolendo le abitazioni. Risalgono a quel periodo le oscure minacce di morte che vennero spedite per lettera ai titolari dell’impresa di demolizioni che lavorava per conto della procura della Repubblica di Tempio e contro lo stesso capo dell’ufficio inquirente, Domenico Fiordalisi. Un magistrato più volte finito nel mirino di coloro che, per la sua decisa attività contro gli abusi edilizi ed ambientali, lo vogliono vedere morto. Il procuratore (che viaggia sotto scorta) non si è mai preoccupato e prosegue nel suo impegno contro i cementificatori selvaggi.

Stando al crono programma della procura della Repubblica le ruspe dovrebbero proseguire la loro azione anche nelle prossime settimane, ma dagli uffici inquirenti non filtra alcuna indiscrezione sulle località in cui interverranno le benne. Nel giugno scorso era stato annunciato l’abbattimento di un centinaio di manufatti (case, muretti a secco, verande) abusivi, gran parte dei quali furono però sanati o demoliti dagli stessi proprietari. Da mesi la Procura tempiese si sta occupando degli edifici abusivi realizzati in Gallura, un lavoro certosino che ha visto gli inquirenti impegnati nella ricognizioni delle sentenze di demolizione passate in giudicato nelle cancellerie del Tribunale di Tempio e dai magistrati delle sezioni staccate. Tra il marzo e l’aprile scorso la Procura aveva avviato le prime demolizioni nell’isola della Maddalena. Dopo i primi interventi le ruspe si erano fermate in quanto i diversi costruttori abusi erano corsi ai ripari attraverso le sanatorie o l’autodemolizione.

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