La Nuova Sardegna

la distribuzione delle donazioni

La Croce Rossa: «I ritardi? Non sono dipesi da noi»

OLBIA. Replica della Croce Rossa ai recenti attacchi sui ritardi nell’erogazione dei fondi destinati alla ricostruzione post alluvione. Dopo aver ricordato le accuse mosse all’organizzazione proprio...

21 novembre 2014
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OLBIA. Replica della Croce Rossa ai recenti attacchi sui ritardi nell’erogazione dei fondi destinati alla ricostruzione post alluvione. Dopo aver ricordato le accuse mosse all’organizzazione proprio sul fronte dei tempi troppo lunghi, l’ufficio stampa nazionale entra nel merito della questione.

«Sappiamo che un anno è un tempo molto lungo e siamo consapevoli della rabbia dei cittadini che ancora non hanno visto un reale cambiamento dopo quella tragedia del 18 novembre scorso – si sottolinea in una nota – Ma quel giorno noi c'eravamo. Eravamo lì con le nostre ambulanze e con i nostri operatori e i nostri volontari sardi a cui si sono aggiunti gli altri da tutta Italia, restando lì anche nei giorni successivi».

Perché così tanto tempo, dunque? «La risposta degli italiani a quella richiesta di aiuto tramite tutte le compagnie telefoniche che, ancora una volta, hanno offerto la loro totale disponibilità, è stata bellissima e dev’essere onorata – spiega ancora la Croce Rossa – Lo sappiamo bene. Ma spesso ci sono adempimenti tecnici e burocratici da rispettare. Ecco perché fin da subito abbiamo cominciato a parlare con la Regione. Era impensabile per noi accordarci con le decine e decine di Comuni colpiti. Non volevamo e non potevamo distribuire denaro a pioggia. La Regione era appunto un interlocutore. Abbiamo scelto di gestire noi il denaro, raggiungendo un primo accordo solo dopo tre mesi con la vecchia giunta. A quel punto però la Sardegna è entrata in campagna elettorale. A febbraio ci sono state le elezioni che di fatto hanno reso impossibile il proseguimento di quell'iter verso l'elaborazione e la pubblicazione del bando».

Una volta azzerato l’iter, secondo la Croce Rossa, ci sono volute diverse settimane «prima che ci sedessimo di nuovo intorno a un tavolo per ricominciare tutto da capo».

«A questo intoppo si sono aggiunti i normali tempi tecnici e 'contabili' delle compagnie telefoniche: le somme raccolte non sono entrate immediatamente nelle nostre disponibilità – è la conclusione della Croce Rossa– Solo a maggio abbiamo avuto piena contezza del denaro donato. Non piace neanche a noi questa tempistica, ma gettare discredito sulla nostra associazione per motivi che non possono esserci attribuiti, ci offende. Generalmente là dove abbiamo potuto individuare criteri semplici e agevoli, è stato realizzato tutto in tempi celeri. Come a Onna, a L'Aquila, dove è stato costruito un villaggio con i soldi della solidarietà a distanza di soli 5 mesi».

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