La Nuova Sardegna

Via l’agenzia, non i soldi allo sport

Via l’agenzia, non i soldi allo sport

Morandi: «Crediamo nel co-marketing, studiamo criteri nuovi e legittimi»

19 novembre 2014
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CAGLIARI. Non siamo ancora all’armageddon degli aiuti regionali allo sport: il sistema Sardegna Promozione scompare insieme all’agenzia richiamata all’ordine dalla Corte dei Conti e sotto inchiesta giudiziaria, non più sponsorizzazioni a pioggia fondate su traballanti progetti di comunicazione, stop agli omaggi di taglio clientelare. Ma largo al co-marketing, formula considerata ancora valida, la Regione che lancia il marchio dell’isola attraverso i campionati nazionali e le competizioni internazionali. L’idea resta quella, così come resta lo stop («ormai è definitivo») dei progetti legati al 2014, come quello del Cagliari calcio che perde denaro fresco già iscritto nella previsione di bilancio: «Lo strumento ci interessa - conferma Francesco Morandi, l’assessore al turismo - e ci stiamo lavorando con impegno. Ma dobbiamo capire come si possa andare avanti senza incorrere nei rilievi della Corte dei Conti, che ha contestato la violazione delle norme sulle sponsorizzazioni sportive. Cerchiamo una soluzione che rappresenti una garanzia anche per le stesse società sportive». Si parla del 2015, il passato è passato: «Le criticità riscontrate dal commissario di Sardegna Promozione riguardano le esperienze maturate sui contratti precedenti - avverte Morandi – ora dobbiamo definire le azioni future in maniera diversa e rigorosa, in linea con le indicazioni della legge, secondo quanto ha richiamato la Corte dei Conti». Nessuna speranza di recupero per il Cagliari calcio e per le altre società che hanno subìto l’annullamento del contratto quando già sentivano il frusciare dei soldi: «L’agenzia ha autonomia gestionale - spiega l’assessore - e quando conclude l’istruttoria e manda le comunicazioni, quelle restano. La parte politica ha dato un’indicazione precisa all’agenzia, chiudere tutte le attività pagando il più in fretta possibile ciò che doveva essere pagato. Ora il procedimento è concluso e sul pregresso mi pare che non ci sia molto da fare. Il contributo al Cagliari calcio, se parliamo di questo, è definitivamente bloccato. E’ una decisione assunta sulla base di un’attività ordinaria, non c’è stato alcun accanimento particolare». Il dato centrale è che si cambia rotta: buona parte delle competenze che la giunta Cappellacci aveva affidato a Sardegna Promozione e alla discrezionalità del plenipotenziario Mariano Mariani ritorneranno molto presto in capo all’assessorato al turismo. Su due fronti: quello politico, da cui uscirà l’indirizzo generale. E quello tecnico, degli uffici, che lavoreranno su criteri rigorosi e soprattutto generali. Questo ha detto la giunta Pigliaru quando ha affrontato il problema Sardegna Promozione, l’agenzia diventata tristemente celebre quando Sardinia Post pubblicò la notizia del finanziamento milionario di un reality show girato in Sardegna dalla rete berlusconiana La5. Un esempio tangibile di spreco - lo share del programma fu fallimentare - cui seguirono altre situazioni imbarazzanti, finite all’attenzione del pm Gaetano Porcu. L’inchiesta è in corso e riguarda fra l’altro la singolare delega a istruire le pratiche di valutazione dei progetti di comunicazione assegnata da Mariani a uno studio privato, scavalcando allegramente il personale pubblico in forza all’agenzia. Un modo - questo è il sospetto, tutto da verificare - per tagliar corto sui rilievi degli uffici e dare il via a un festival di generosi contributi a gare, sagre, manifestazioni locali sulle quali la procura della Corte dei Conti si è espressa in termini fortemente critici. (m.l)

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