La Nuova Sardegna

Pigliaru: lo Stato ora promette 500 milioni

di Giampaolo Meloni
Pigliaru: lo Stato ora promette 500 milioni

Il governatore annuncia lo stanziamento da parte del governo di Roma «L’allentamento del patto di stabilità deve essere uguale in tutte le Regioni»

19 novembre 2014
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OLBIA. Il 4 dicembre sarà il giorno della verità. Per quella giornata la Struttura di missione “Italia Sicura”, che fa capo alla presidenza del Consiglio dei ministri, ha convocato sindaci, presidenti di Regione, Autorità di bacino delle maggiori città italiane e aree metropolitane, compresa Cagliari e la presidenza della giunta regionale sarda, per analizzare lo stato di rischio e la programmazione degli interventi per il nuovo Piano nazionale contro il dissesto idrogeologico.

«Abbiamo molte carte da portare a Roma», afferma il presidente della Regione Francesco Pigliaru davanti a una platea di studenti e cittadini che affolla l’aula magna del liceo classico “Gramsci” di Olbia per ricordare la tragedia di un anno fa (19 croci, centinaia di sfollati, poco meno di 700 milioni di danni quantificati nell’isola). All’incontro, con Pigliaru sono presenti gli assessori dell’Ambiente Donatella Spano e dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda. Di rientro da Torpé arriva poco più tardi anche il presidente del consiglio regionale Gianfranco Ganau.

Pari dignità. All’appuntamento di Roma, è l’auspicio del presidente della Regione, si vedrà se lo Stato avrà effettivamente intenzione di ragionare e agire con criteri di equità. La conferma sull’allentamento del Patto di stabilità data dal sottosegretario Delrio ha aperto le porte dell’ottimismo ma ha suscitato anche qualche amarezza. Il sindaco di Olbia in questi dodici mesi ha ripetuto centinaia di volte l’appello per sbloccare i 50 milioni “prigionieri” delle casse municipali. Ma nessuno ha dato ascolto. Ora dopo Carrara e Genova, le porte si sono aperte. Pigliaru tuttavia vuole ulteriori certezze: «Se scoprissimo che l’allentamento vale solo per alcune Regioni, andremo a Roma e faremo quel che ci sarà da fare». Toni determinati, perché spiega il capo del governo di centrosinistra, «indipendentemente dai soldi, io voglio uno Stato trasparente, che non dà soldi solo sulla scia dell’emotività. Non va per niente bene agire solo in base a chi e a come tira la giacchetta». Una reazione senza peli sulla lingua, generata dalle dichiarazioni rilasciate poco prima dal capo della Struttura di missione di Palazzo Chigi, Erasmo D’Angelis, che in un’intervista radiofonica aveva redarguito la Sardegna per non essere riuscita a utilizzare tre milioni circa disponibili. «Lo scaricabarile non funziona –. L’Italia è diretta da un governo multilivello», replica il presidente. Insomma, le responsabilità vanno individuate con chiarezza. Concetto su cui rincara la dose l’assessore Maninchedda: «Bisogna dire in che Stato si vive, in quale sistema disordinato si amministra». «Avvii una procedura e ci vogliono anni per condurla a termine», esemplifica il presidente dell’assemblea regionale Ganau.

Le risorse preannunciate saranno effettivamente sbloccate?

Vederci chiaro. «Lo Stato è in ritardo, ma in questi giorni riusciremo a recuperare il tempo perduto. Il Governo ha annunciato un Piano per affrontare il dissesto idrogeologico con un finanziamento per la Sardegna di 500 milioni di euro: non abbiamo motivo per dubitare», osserva Pigliaru parlando all’assemblea nella giornata organizzata da #18undici e “Sardegna chi_ama” per ricordare l'alluvione che un anno fa ha portato morte e distruzione in tutta l'isola.

Elementi che impongono una «riflessione complessiva – dice Pigliaru – e agire con maggiore concretezza rispetto al passato su cosa sia necessario fare per evitare queste tragedie». Lavorare per garantire un futuro di sicurezza, è la risposta dell’esecutivo.

Urbanistica certa. Scenario che impone azioni forti anche sul piano della normativa urbanistica che nel panorama italiano deve fare i conti con «cinquant’anni di malgoverno», denuncia il geologo del Cnr di Torino Fabio Luino, e con «un uso del suolo non consono che procura questi problemi», attesta Andrea Vacca, geologo del Dipartimento di Scienze chimiche e geologiche dell’ateneo di Cagliari. «È giunto il momento di fare una legge urbanistica chiara, certa e semplice, senza via di fuga per gli speculatori – afferma Pigliaru. E aggiunge –: Pensiamo a una premialità del 40 per cento di volumetria per chi accetta di spostare la propria abitazione dalle zone a rischio. Non abbiamo intenzione di scaricare alcunché sul futuro, investiamo oggi per fare oggi».

Edilizia e didattica. Per questo «è il momento di costruire un’edilizia scolastica (abbiamo messo trenta milioni a disposizione) che dialoghi con la didattica, e per questo, preannuncia – dalla prossima settimana cominceremo un giro nelle scuole della Sardegna per discutere di questi temi con tutti i protagonisti della formazione».

Dall'assemblea olbiese arrivano anche buone notizie per i 5 milioni di euro frutto della raccolta realizzata dalla Croce Rossa Italiana: a un anno dall'alluvione è stato pubblicato il bando per l'assegnazione dei fondi (ne riferiamo in altra pagina). È lo spunto per parlare di un’altra iniziativa messa in campo dall’esecutivo: «Siamo stati travolti dalle donazioni e ci siamo scontrati contro una burocrazia complicata - osserva Donatella Spano – ora però abbiamo approvato un disegno di legge per la costituzione di un Fondo regionale per le emergenze che eviterà di dover approvare una legge ogni volta che dovesse essere necessario e che ci consentirà di distribuire i soldi donati direttamente ai Comuni».

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