La Nuova Sardegna

“Global Toys” : la tecnologia azzera la creatività

“Global Toys” : la tecnologia azzera la creatività

Sassari, applausi per la coreografia di Luigi Doddo interpretata da Anna Paola Della Chiesa

15 novembre 2014
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SASSARI. "Global toys" ovvero l’analisi delle connessioni danzate tra l'immaginazione e il pensiero preconfezionato proposto dalla società dello spettacolo.

Il tema, di grande attualità, è stato bene analizzato da tempo soprattutto sullo spunto fornita a suo tempo dal saggio “La società dello spettacolo” di Guy Debord. Il coreografo Luigi Doddo ha scritto “Global Toys” quattro anni fa. Ma nella versione riveduta e corretta, andata in scena l’altra sera al Teatro Civico, il tema è stato ulteriormente messo a fuoco e stimola, seppur in chiave semiseria, utili riflessioni.Il progetto affidato alla interpretazione di Anna Paola Della Chiesa (che ha collaborato alla coreografia) sviluppa una tesi molto amara l'iper sollecitazione del cervello ad opera di computer e dei media può generare, negli individui, un' implosione della creatività.

Così si può sintetizzare il senso dell’opera di Doddo, che ha costituito il secondo appuntamento dell'ottava edizione della rassegna organizzata dall'Associazione Motus Musica e Danza in corso a Palazzo di Città. Doddo e Della Chiesa hanno voluto dedicare “Global Toys” a Jaguse Wrankova, maestra di danza recentemente scomparsa.

Il sipario si apre e mostra un palco disadorno, luci basse, senza fondale e quinte, pavimento tutto nero di una stanza nera. Entra una figura metropolitana che indossa una tuta Adidas nera, felpa nera, calzini bianchi mani coperte da guanti, cappellino nero in testa e viso travisato da una calza bianca che copre tutti i sensi.

La figura, una sorta di robot-Pierrot entra e si dirige verso il computer (il suo totem). Poi comincia a muoversi sulle note di astratte musiche di Bach. I movimenti sono disarticolati, meccanici, privi di sentimenti La figura perde comportamenti umani e man mano che passa il tempo si capisce che spariscono affetti e sensualità. Il corpo è solo materia inorganica.

Nella seconda parte dello spettacolo il nerd va in platea, cerca due figure (un africano e un europeo) e dà vita a un’astratta pantomima. Come nei film dell’orrore sembra che in quel mondo i sentimenti e le manifestazioni della vita si siano definitivamente eclissate.

I molti applausi alla fine dello spettacolo premiano una coreografia e una interpretazione intense. Le musiche sono di Johann Sebastian Bach e Nina Hagen; il disegno luci è curato da Tony Grandi.

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