La Nuova Sardegna

La Saras dimezza il rosso e ora investe

di Alfredo Franchini
La Saras dimezza il rosso e ora investe

L’azienda limita le perdite e stanzia 100 milioni per gli impianti di Sarroch. Restano i problemi dei Moratti coi soci russi

14 novembre 2014
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SARROCH. Boccata d’ossigeno per la Saras che nell’ultimo trimestre ha migliorato i suoi conti. La congiuntura del settore petrolifero è più favorevole: sono migliorati i margini della raffinazione grazie alla flessione delle quotazioni del grezzo e questo ha portato la società dei fratelli Moratti a dimezzare le perdite da 237 a 126 milioni di euro. I ricavi, però, sono scesi del 4% a 7.995 milioni.

Soci russi. I fratelli Gianmarco (presidente) e Massimo Moratti (amministratore delegato) hanno il 50,02 per cento delle azioni e il terzo socio, il colosso russo Rosneft, detiene il 21%. Una situazione da definire perché l’accordo che aveva portato i russi nell’azionariato Saras riguardava due punti che non si sono concretizzati: 1) la creazione di una joint venture per la commercializzazione del petrolio; 2) l’aumento della quota azionaria in Saras, sino a raddoppiarla, da parte dei russi. Saras ha bisogno di capitali freschi e per Massimo Moratti si riproduce, in piccolo, la situazione che lo ha portato, sia pure a malincuore, a cedere la maggioranza delle azioni della sua amata Inter.

Manutenzione. Nonostante la crisi, sono stati effettuati a Sarroch 48 milioni di investimenti per migliorare gli impianti: una quindicina di giorni fa, infatti, si sono conclusi i lavori della fermata allo stabilimento Sarlux. Un intervento di manutenzione durato poco meno di due mesi con maestranze dipendenti di circa 160 ditte o fornitori. Tra gli impianti hanno circolato una ventina di gru, (una delle quali era alta 70 metri), e per la manutenzione hanno timbrato il cartellino quasi il doppio dei lavoratori abituali: ai 1.000 dipendenti Sarlux si sono aggiunti 1.500 addetti delle ditte d’appalto e altri mille impiegati nella fase preparatoria.

Controllo. Per verificare la correttezza delle operazioni è stato costituito un team di monitoraggio composto da personale del gruppo e rappresentanti delle ditte. L'intervento ha riguardato diverse aree del sito, e importante è stato il miglioramento delle performance del forno di uno dei tre impianti di distillazione, che consentirà di impiegare meno olio combustibile. Risparmio che corrisponde a una minor produzione di CO2. Ancora prima della fermata, in luglio, era partito un programma di efficientamento energetico sui forni degli altri due impianti di distillazione.

Versalis. «Sono molto soddisfatto per aver concluso con Versalis un importante accordo», ha affermato ieri Gianmarco Moratti, «ci permetterà di realizzare apprezzabili miglioramenti del nostro margine operativo». Di recente la Saras ha fatto shopping in casa Eni acquisendo Versalis, un impianto integrato con il ciclo produttivo della raffineria.

Analisi. Se si scorporano i dati del bilancio intermedio approvato ieri dal Consiglio di amministrazione, si vede come l’andamento sia riconducibile ai minori ricavi del segmento raffinazione (in calo di 278 milioni di euro) e del segmento marketing (in calo di 78 milioni di euro), che hanno risentito della flessione nelle quotazioni petrolifere. Gli investimenti nei primi nove mesi del 2014 sono stati di 91,4 milioni di euro, in linea con il programma previsto per il periodo, e principalmente dedicati al segmento raffinazione (83 milioni di euro). La posizione finanziaria è risultata negativa e pari a -128 milioni di euro, in peggioramento rispetto alla posizione di inizio anno (-8 milioni di euro).

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