La Nuova Sardegna

“Judikes”, la Sardegna ai tempi dei Giudicati

“Judikes”, la Sardegna ai tempi dei Giudicati

In libreria domani il nuovo romanzo di Vindice Lecis Terza parte della trilogia sull’isola durante il Medioevo

13 novembre 2014
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SASSARI. Una missione disperata per liberare la “juighissa” Prunisinda, moglie del giudice Costantino di Torres, prigioniera del marchese Guglielmo di Calari. Il successo dell'operazione potrebbe cambiare il corso della storia sarda di quell'epoca. Siamo nel 1194 mentre cresce la potenza di Guglielmo, statista potente e cinico, animato da un'unica volontà: quella dell’annessione degli altri Giudicati sardi. Il suo avversario principale è Costantino di Torres che tenta di arginarlo con alterne fortune. Arma un esercito e attacca Santa Igia mentre Guglielmo ha in animo di muovere un altro passo: l'occupazione del regno di Arborea e di quello di Gallura. Tutto questo nel nuovo romanzo di Vindice Lecis “Judikes” (Condaghe Edizioni, 228 pagine, 20,00 euro), che arriva nelle librerie domani.

“Judikes” è il terzo volume della fortunata saga storica scritta da Lecis. Ricca di avventura e di azione, sostenuta da una puntigliosa ricostruzione dei fatti, la trilogia consente di conoscere a fondo quel grande momento storico della Sardegna che è stata l'epoca dei Giudicati. Sul finire del XII secolo in Sardegna emergono come protagonisti i giudici di Cagliari, Guglielmo di Massa, di Torres, Costantino de Lacon-Gunale e di Arborea Pietro. Un periodo turbolento, segnato dalle guerre interne, fomentate ora da Pisa ora da Genova, dove svetta la figura di Guglielmo di Massa. Egli dapprima invade il giudicato di Arborea e, poco dopo, anche quello di Gallura. Torres resiste ma è costretto a firmare una pace con il sovrano cagliaritano, sostenuto da Pisa e dal suo arcivescovo Ubaldo Lanfranchi, a dir poco umiliante. Il successore di Costantino, il fratello Comita con sua moglie Sinispella de Serra, cerca di recuperare l'autonomia perduta, agendo in equilibrio tra Pisa e Genova, mettendosi alla fine sotto la protezione di Innocenzo III che accampa diritti di proprietà sulla Sardegna. All'alba del XIII secolo, mentre a Torres arriva la notevole figura dell'arcivescovo Biagio, la Sardegna gioca ancora un ruolo da protagonista nello scacchiere mediterraneo, nei rapporti politici, negli intrecci dinastici. Un periodo segnato da guerre intestine ma anche dal dipanarsi di quella originale età giudicale che rappresenta uno dei tratti peculiari della vicenda storica sarda.

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