La Nuova Sardegna

Chi decide cosa va nei nostri piatti?

Da sabato a Narbolia e a Cagliari il Festival delle Terre Produzioni locali e qualità dei cibi il tema di quest’anno

12 novembre 2014
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NARBOLIA. Ritorna il Festival delle Terre, i giunto alla sua terza edizione sarda, dentro un circuito nazionale che comprende anche Roma, Cosenza e Milano. Titolo di quest’anno, “Chi decide cosa c’è nel tuo piatto?”. Il programma si articola in tre giornate di documentari provenienti da ogni parte del mondo e sottotitolati in italiano, che racconteranno storie di terra e di mare, di resistenza alle logiche di devastazione dei territori e di dignità.

Si partirà da Narbolia questo fine settimana, sabato 15 novembre, con un focus di particolare attualità su “Produzioni locali e accesso alla Terra. Dalla nuova politica agraria comunitaria alle economie del territorio”. Il 20 e il 21 novembre si proseguirà a Cagliari, dove all’’Exmà, ad arricchire il calendario ci saranno proiezioni, dibattiti e incontri con gli autori sulle tematiche della terra, del mare, della sostenibilità, dei diritti e della biodiversità con un focus specifico sulla Sardegna. In particolare verranno raccontare le pratiche della nuova ruralità ed un focus ad hoc sarà dedicato alle prospettive e alle oppurtunità della piccola pesca.

Faranno parte del programma(che si può trovare in dettaglio sul sito www.festivaldelleterre.it) il documentario vincitore dell'edizione 2014 del Festival delle Terre, "9.70" di Viviana Solano, e "Destination de dieu" di Andrea Gadaleta, vincitore invece della menzione speciale. Da segnalare sabato a Cagliari la proiezione di “Piccole aragoste crescono” di Francesco Cabras e Alberto Molinari. È la storia di un piccolo miracolo ambientale avvenuto nel mare della Sardegna. Protagonista Gianni Usai, un passato in Fiat Mirafiori dove partecipa alle lotte politiche degli anni Settanta. Alla vigilia della marcia dei quarantamila però abbandona Torino e torna in Sardegna per fare il pescatore. Lì metterà in piedi, insieme ai piccoli pescatori di Su Pallosu, una cooperativa dedicataprincipalmente alla pesca delle aragoste. La scommessa è impegnativa: provare a vivere del mare, senza ucciderlo. Così, negli anni '90 insieme al professor Angelo Cau, Gianni Usai avvia con l'Università di Cagliari il primo progetto di ripopolamento sostenibile dell'aragosta rossa nel Mediterraneo. Un'inedita sinergia fra scienza e territorio, tra teoria e pratica, che produce risultati sorprendenti: 550% di incremento della biomassa delle aragoste a Su Pallosu. Il progetto allora si espande e nascono nuove zone di ripopolamento in altre 13 aree della Sardegna. «Alla fine degli anni Novanta – racconta Gianni Usai – ci siamo resi conto che eravamo vicini all'estinzione delle aragoste, soprattutto a causa della pesca a strascico e anche perché molti pescatori non rispettavano le taglie minime delle aragoste. Da circa 13 tonnellate di aragoste l'anno eravamo arrivati a pescarne una soltanto. Così, abbiamo avviato questo esperimento di ripopolamento. Ora i nostri pescatori stanno finalmente capendo che da predatori si può diventare agricoltori del mare».

Al Festival delle Terre saranno inoltre presenti anche due documentari fuori concorso: “La strategia dei cetrioli storti”, che racconterà la vita della Gartencoop di Friburgo, azienda agricola che lavora secondo i principi dell'agricoltura solidale, e “Luci a mare” di Stefania Muresu e Fabia Volti, selezionato al Sardinia International Ethnographic Film Festival 2014 di Nuoro.

Il festival offre la possibilità per i giovani autori e le piccole produzioni indipendenti di documentare e raccontare l'universo dei diritti legati alla terra, attraverso gli occhi e le parole di produttori di cibo, comunità locali, popoli indigeni e tutti coloro che si battono in difesa della terra e del territorio. Non solo arte e letteratura quindi, ma anche modi di vita, diritti fondamentali degli esseri umani, sistemi di valori, tradizioni e credenze, in un'ottica di conservazione della "biodiversità", intesa come diversità biologica, sociale e culturale. Gli aperitivi saranno curati a Narbolia dal Centro di documentazione ambientale "Centro!" di Sedilo, a Cagliari da Your Sardinia Experience e dalla Coop Porticciolo Sant’Elia. (red.c.)

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