La Nuova Sardegna

Erriu: stop al Piano casa non ci sarà la proroga

di Alfredo Franchini
Erriu: stop al Piano casa non ci sarà la proroga

L’assessore gela sindacati e imprenditori: entro dicembre le nuove regole Gli industriali contestano la scelta: si bloccheranno tutti gli interventi

11 novembre 2014
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CAGLIARI. Ieri è nata una Sacra Unione in difesa del settore delle costruzioni in Sardegna. Da una parte del tavolo gli industriali, gli artigiani, i rappresentanti delle cooperative e i sindacati, dall’altra la classe politica che era rappresentata dall’assessore all’Urbanistica, Cristiano Erriu, il quale ha accettato di confrontarsi sui provvedimenti per l’edilizia. Subito una notizia: non ci sarà alcuna proroga al cosiddetto Piano casa. Erriu spiega: «Si creerebbe più confusione. La Giunta punta alla qualità e alla chiarezza normativa del nuovo disegno di legge per il miglioramento del patrimonio edilizio». La decisione indispettisce i rappresentanti delle imprese: «Non sarà un vuoto normativo», dicono, «ma ci sarà il blocco delle attività».

Ingorgo. Erriu scommette che i tempi saranno brevissimi. La legge entra stamani in Commissione Urbanistica e la giunta chiederà una corsia preferenziale per l’approvazione. Non sarà facile licenziarla entro la fine del mese perché in Consiglio si verificherà un autentico ingorgo legislativo: sul tappeto c’è il Bilancio, la legge sulla sanità, il Piano regionale di sviluppo. «Auspico che ci sia il senso di responsabilità da parte di tutti», afferma Erriu,

Crisi. I recenti fenomeni di recessione sono solo l’ultimo tassello di una serie di criticità. Lo sostengono tutti i partecipanti alla «Sacra Unione»: Maurizio De Pascale, presidente dell’Ance, Francesco Porcu e Luca Murgianu dei vertici di Cna e Confartigianato, Valentina Meloni, presidente del collegio dei costruttori edili; Gigi Piano (Legacoop), i sindacalisti Giovanni Matta (Cisl) e Marco Foddai (Uil).

Documento. Le proposte «per il miglioramento del patrimonio edilizio», sono state scritte e sottoscritte dal mondo produttivo e sindacale alla fine di un documento di otto pagine. Lo illustra Maurizio De Pascale: «Siamo sul crinale del baratro», dice, «e la ripresa non ci sarà se non dovesse ripartire il settore delle costruzioni».

Keynes. Ma di fronte a una crisi che lascia aperte le questioni economiche e sociali, tutti rivendicano una visione strategica del governo rispetto alla principali emergenze. «Gli Stati devono effettuare una politica keynesiana, è per questo che abbiamo criticato il governo per gli ultimi provvedimenti di politica economica», afferma il presidente dei costruttori di Confindustria. La sintesi è che «nessuno vuole consumare l’ambiente ma si possono fare trasformazioni intelligenti. L’urbanistica è dinamica. Alla giunta chiediamo più coraggio».

Leggi. La richiesta della Sacra Unione è quello di arrivare a un disegno di legge equilibrato: «Basta con lo spoil system dell’Urbanistica», afferma De Pascale, «il Piano della giunta Soru fu demolito dall’esecutivo di Cappellacci e ora anche questo potrebbe essere azzerato. Servono regole certe».

Tra le richieste l’ampliamento degli incrementi di volume previsti dal piano casa, soprattutto per consentire l'ampliamento dell'offerta turistica anche entro il limite dei trecento metri dalla costa. Poi aumenti volumetrici in zona A, (centro storico), necessità di una più dettagliata disciplina sul riuso dei sottotetti, semplificazione delle procedure per la ristrutturazione del patrimonio edilizio e dei cambi di destinazione d'uso degli immobili.

Il Governo. Erriu sceglie la strada della diplomazia: «Le richieste sulle integrazioni al disegno di legge sull'edilizia saranno valutate. Stiamo agendo secondo il principio del no al consumo del suolo, ma senza una museificazione di quello che abbiamo».

Cgil. In serata la Cgil che aveva contribuito alla stesura del documento unitario si è smarcata e ha inviato una propria proposta in cui si sostiene l’intenzione di «rilanciare l'edilizia rispettando ambiente e paesaggio: un obiettivo possibile individuando, per ogni intervento previsto, criteri stringenti di qualità architettonica e risparmio energetico».

Oltre a questo, la Cgil propone di «incentivare gli interventi per mettere in sicurezza aree a rischio idrogeologico e chi investe per spostare quei fabbricati in aree sicure deve poter contare su importanti premialità».

Numeri. In Sardegna le costruzioni hanno un valore aggiunto di 1,5 miliardi di euro l’anno, il 5% del valore aggiunto regionale. Le imprese attive sono 20.775 (-3,4% in un anno e un aumento dei fallimenti, +1,4%). Nel 2013 sono state presentate 21.800 istanze per il Piano casa.

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