La Nuova Sardegna

Forte Village, la Regione boccia 15 piscine

di Mauro Lissia
Forte Village, la Regione boccia 15 piscine

Nei progetti di ampliamento del resort di Pula erano comprese nuove vasche da costruire a due passi dal mare

06 novembre 2014
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CAGLIARI. Il sogno di un bagno in piscina a due passi dal mare, al tramonto dorato di Santa Margherita, resterà un sogno per i facoltosi ospiti russi, arabi e tedeschi che d’estate trascorrono vacanze indimenticabili al Forte Village resort, sulla costa di Pula. La proprietà del villaggio voleva costruire venticinque lussuose vasche a due passi dalla battigia, vicino ai bungalow più esclusivi, ma l’ufficio Savi della Regione gliene ha negato quindici. Per le altre dieci, da realizzarsi fuori dalla fascia dei trecento metri, non sarà obbligatoria la Via - valutazione d’impatto ambientale - ma servirà il nullaosta paesaggistico.

Il piano casa. Qualcuno ricorderà le parole di Silvio Berlusconi alla presentazione del piano casa nazionale, cinque anni fa: «Sarà utile - disse, quasi commosso - per dare una stanzetta in più alle giovani coppie, per il bambino neonato. Oppure un po’ di spazio ai pensionati, quelli che vivono nelle ristrettezze». Giovani coppie e pensionati, certo. Ma in Sardegna il piano casa, nelle quattro versioni territoriali elaborate dall’amministrazione Cappellacci, è servito soprattutto alla Starwood, che ha messo in piedi le famose suite finite nel mirino della Procura di Tempio. Ed oggi al Forte Village, pluripremiato resort internazionale sul mare di Santa Margherita, la cui proprietà vorrebbe costruire le piscine e nuove strutture per 16171 metri cubi, di cui due terzi entro la fascia protetta dei trecento metri. Una proposta articolata e costosa, che dovrebbe «riqualificare» il lussuoso villaggio nato negli anni Sessanta per metterlo in linea con le pretese degli ospiti che non amano la promiscuità. Quelli che quando prenotano un bungalow o un nucleo di bungalow chiedono di poter fare il bagno in acque private, come se fossero a casa loro. Il Forte è sempre stato un resort all’avanguardia in ogni tipo di servizio, ma la piscina esclusiva ancora non c’è.

Il progetto. Il progetto di ampliamento è stato presentato ad aprile scorso e integrato a giugno dalla Idea Fimit Sgr, la società che ha successivamente ceduto il gigantesco villaggio a Progetto Esmeralda in cambio di 180 milioni di euro. Progetto ambizioso, che parte da una realtà già piuttosto consistente: se oggi il Forte Village resort occupa 465.800 metri quadrati (47 ettari) di territorio costiero, tutti in zona F turistica, per un volume di 199.323 metri cubi di cui 123.341 all’interno della fascia dei trecento metri dal mare, l’idea è di ingrandirsi un po’ rimodulando la disposizione degli edifici e dei servizi. Il piano casa varato a suo tempo dall’amministrazione Cappellacci consente un ritocco del 25 per cento sulle volumetrie dei resort, vincolato ad alcune prescrizioni. Quindi probabilmente il Forte potrebbe anche proporre qualcosa di più di quanto è stampato nel progetto depositato in Regione, ma per ora si fermerebbe qui.

Demolizioni. E’ vero che nella proposta si parla anche di demolizioni e di ricostruzioni, così come di legno che andrebbe in parte a sostituire il cemento. Ma ad apparire stonato all’ufficio Savi, il servizio che si occupa di valutare l’impatto ambientale degli interventi immobiliari e industriali, è quella moltitudine di piscine, strutture che hanno un costo ambientale molto elevato.

Il no del Savi. Così da viale Trento è uscito un parere negativo, che ha provocato imbarazzo e delusione nella proprietà del villaggio: a leggere la delibera 34/5 dello scorso 2 settembre, la giunta regionale ha dato un sostanziale benestare alla ristrutturazione generale del Forte, basata in parte sul piano casa. Ma ha bocciato le quindici piscine che si volevano realizzare nell’area villaggio bungalow, quelle comprese nella fascia protetta dei trecento metri. Così Progetto Esmeralda dovrà accontentarsi di «sole» dieci piscine, previste oltre il limite del vincolo. Potrà proporle all’ufficio tutela del paesaggio insieme al progetto di ampliamento della sala congressi, che s’allargherà fino a 1300 metri. Insieme ai nuovi metri cubi previsti all’hotel Villa del Parco, ai bungalow più grandi dell’hotel Borgo, ad un campo da tennis e ancora ad una nuova piscina sportiva, con la copertura di quelle che già esistono nelle Thermae del Parco.

Eccessi dannosi. Insomma: un piano di riqualificazione da realizzare nella gran parte, lasciando perdere soltanto quelli che l’ufficio Savi della Regione ha giudicato come eccessi dannosi per il paesaggio. Peraltro, quasi a farsi perdonare, la giunta regionale ha deciso di graziare il Forte Village dalla valutazione d’impatto ambientale per le dieci piscine rimaste, a patto che nella realizzazione degli impianti - non rientrano nel piano casa - vengano rispettate una serie di indicazioni rigorose. Stralciate dal progetto quelle prossime alla spiaggia, le altre piscine dovranno essere ridotte nelle dimensioni e forse anche nel numero. Non solo: i lavori - da concludere nell’arco di cinque anni a partire dall’autorizzazione paesaggistica, se arriverà - dovranno prevedere un restyling ambientale sul quale vigileranno Comune di Pula, servizio tutela paesaggistica, Corpo Forestale e Arpas.

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