La Nuova Sardegna

I formaggi sardi verso l’Oman

di Andrea Massidda
I formaggi sardi verso l’Oman

L’ambasciatore del sultanato a Sassari ospite della Camera di commercio

04 novembre 2014
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Tra non molto in uno dei luoghi al mondo con le temperature più elevate, l’Oman, dove l’acqua è preziosa quasi quanto il petrolio che garantisce un Pil esorbitante, la popolazione potrebbe bere la “minerale naturale” che sgorga dalle fonti di Tempio Pausania o quella “frizzante” imbottigliata nei pressi di Codrongianos. E negli scaffali dei supermercati di quel Paese esotico si potranno magari trovare i formaggi prodotti nei caseifici di Thiesi o il sale marino speziato ricavato nell’isola. Tutto mentre strade, hotel e servizi vari potrebbero essere realizzati anche grazie alla tecnologia e alle competenze delle imprese isolane. Un sogno da mille e una notte? Non esattamente, visto che ieri a Sassari, ospite della locale Camera di Commercio, c’era Ahmed Salem Mohammed Boamar, ambasciatore in Italia del sultanato che si affaccia sul Mar Arabico (e quindi sull’oceano indiano). Obiettivo della visita: conoscere meglio, da vicino, i rappresentanti del sistema economico locale in vista della missione che i rappresentanti di sedici imprese isolane faranno a metà mese nella capitale Mascate. Un viaggio di lavoro organizzato dal Sistema camerale del nord Sardegna che vedrà le aziende locali rafforzare i contatti avviati lo scorso giugno in Gallura con il Paese arabo.

I settori per i quali gli omaniti hanno dimostrato un concreto interesse sono numerosi: dai prodotti tipici all’allevamento ittico, fino alla progettazione e all’edilizia. «L’Oman - spiega l’ambasciatore - ha sempre creduto che le relazioni internazionali possano rappresentare uno stimolo alla crescita e anche questo scambio di missioni economiche rientra a pieno titolo nella nostra strategia». Da anni nel sultanato è in corso un processo socio-economico che con un brillante gioco di parole viene definito omanizzazione, ossia un programma di graduale sostituzione della forza lavoro immigrata con quella locale, da ottenersi anche con l’ausilio della tecnologia e il know-how italiano. Un’occasione di partnership che la Sardegna non vuole lasciarsi sfuggire. «Stiamo studiando uno sviluppo economico alternativo rispetto al petrolio e puntiamo su turismo, settore ittico e servizi», continua l’ambasciatore, ricordando che l’Oman è un Paese politicamente stabile, progressista e soprattutto porta per l'Oriente sin dai tempi dalle antiche vie della seta. Parole ribadite dall’architetto Vincenzo Valenti, consulente internazionale e fautore insieme con l’ente camerale del Nord Sardegna di questa iniziativa.

«La missione in Oman - commenta Gavino Sini, presidente della Camera di Commercio di Sassari - rappresenta una chance importante per le nostre imprese e siamo convinti che la sapranno cogliere. Lo abbiamo più che intuito a giugno - continua - quando i nostri ospiti omaniti, ad Olbia, hanno apprezzato quanto in Sardegna il sistema delle imprese è in grado di esprimere: questo è il momento per capire che le relazioni internazionali rivestono una grande importanza e la nostra Camera ci ha sempre puntato mettendo risorse a disposizione delle imprese del territorio».

Ad aprire l’incontro di ieri con l’ambasciatore Ahmed Salem Mohammed Boamar è stato Nicola Sanna, sindaco di Sassari. «Nella nostra isola - gli ha detto il primo cittadino - troverà aziende pronte ad aprirsi a nuove realtà per cogliere un’opportunità di investimento e che vengono da un territorio che può offrire altrettante occasioni».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative