La Nuova Sardegna

edilizia

Erriu: nessun vuoto normativo alla scadenza del Piano casa

L'assessore all'Urbanistica Erriu (a sinistra) e il governatore Pigliaru
L'assessore all'Urbanistica Erriu (a sinistra) e il governatore Pigliaru

L'assessore regionale all'Urbanistica replica alle critiche di Cappellacci: "Il disegno di legge della giunta Pigliaru nasce per dare certezze"

01 novembre 2014
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CAGLIARI. «Il disegno di legge sull'edilizia abitativa della giunta Pigliaru nasce per dare certezze e individua facilitazioni e semplificazioni ritenute virtuose mettendole a regime non più temporaneo. Inoltre è aperto a tutti i contributi migliorativi che in questi giorni ci stanno giungendo numerosi grazie alla procedura di consultazione trasparente che è stata messa a disposizione sul sito della Regione». Lo precisa l'assessore regionale agli Enti locali e Urbanistica, Cristiano Erriu, replicando ad alcune critiche dell'ex presidente della Regione, Ugo Cappellacci.

Venerdì era stata la Confartigianato a chiedere chiarezza alla Regione. Le imprese del settore edile (che in anno ha perso 3.600 posti di lavoro) temono infatti che alla scadenza del Piano casa, tra meno di un mese, si crei un vuoto normativo destinato a peggiorare ulteriormente la crisi.

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Erriu rassicura: «Voglio sottolineare ancora una volta che non esiste il rischio del paventato vuoto legislativo in questa materia. Fino al 29 novembre sarà infatti possibile presentare i progetti secondo la normativa vigente, progetti il cui esame potrà proseguire senza problemi al di là della data di scadenza. Confido nella celerità del lavoro dell'assemblea dei consiglieri regionali  che ha già manifestato la disponibilità a discutere nei tempi il ddl senza attendere la più complessa e risolutiva legge urbanistica, di cui costituisce un primo modulo e la cui bozza verrà presto aperta al contributo di tutti».

L'assessore ha ribadito che la richiesta di proroga del Piano casa è uno strumento con il quale si continuerebbe solo a creare un clima di incertezza tra gli operatori e i professionisti. «Come successo negli anni precedenti, quando a più riprese e fino a poche ore prima della scadenza non era dato sapere cosa sarebbe stato di quell'insieme di possibilità derogatorie e temporanee. Così come è stata la regola lasciar passare l'intera legislatura targata Cappellacci prima di mettere a punto il Piano Paesaggistico e una bozza di legge urbanistica: tanto annunciate nel programma elettorale e arrivate alle ultime ore del suo mandato, fuori tempo massimo. Nel caso del Ppr, anche in maniera illegittima, perchè potessero diventare effettive. Il nostro modo di procedere - conclude Erriu - è completamente differente. Ripeto che è nostro preciso intento e dovere dare certezze senza limiti temporali a tutte quelle norme che riteniamo virtuose e non semplici concessioni di cui approfittare in determinati momenti».

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