La Nuova Sardegna

La cassiera urla terrorizzata i banditi fuggono senza bottino

di Elia Sanna

Erano in due alla Banca di Arborea, pistola in pugno e passamontagna, il terzo faceva il palo «Fuori i soldi» ma poi scappano. L’auto è stata ritrovata a Oristano, indagini di polizia e carabinieri

28 ottobre 2014
3 MINUTI DI LETTURA





SANTA GIUSTA. Le urla della cassiera sono bastate a mettere in fuga due rapinatori che ieri pomeriggio hanno tentato il colpo all’agenzia della Banca di Arborea, a Santa Giusta. La scena è durata pochi minuti: i due malviventi, armati e mascherati, sono entrati negli uffici della banca e hanno intimato agli impiegati di consegnare il denaro. Ma quando hanno provato a rinchiudere i dipendenti nel bagno la cassiera ha avuto una crisi di nervi e ha cominciato a urlare. Mostrando scarsissimo sangue freddo i banditi si sono guardati l’un l’altro incerti sul da farsi, alla fine hanno preferito desistere e se la sono data a gambe insieme a un terzo complice che faceva da palo all'esterno, nella centralissima via Giovanni XXIII. La banda è salita su una Volkswagen Polo che sgommando si è diretta verso Oristano.

L'allarme è stato tempestivo ma la massiccia caccia all'uomo non ha dato fino a questo momento alcun esito. Tutto era cominciato attorno alle 16, mezz’ora dopo l’automobile è stata ritrovata a Oristano.

Il canovaccio della rapina è un classico del genere: gli impiegati stavano per chiudere gli uffici, impegnati negli ultimi conteggi. D’improvviso si sono trovati di fronte i due rapinatori. Passamontagna e armi in pugno, che potrebbero non essere altro che scacciacani, sono entrati all'interno dell’istituto di credito e sotto la minaccia delle pistole hanno immobilizzato con modi spicci i dipendenti. Uno dei due ha intimato alla cassiera di consegnare il denaro e subito dopo ha tentato di spingere gli impiegati all'interno del bagno. Ma i rapinatori non avevano fatto i conti con la cassiera, la sola destinata a non essere rinchiusa, che improvvisamente ha ceduto alla tensione e si è messa a urlare, prendendoli alla sprovvista. A quel punto, per evitare il peggio, i due hanno preferito scappare e sono usciti di corsa sulla strada. Si sono infilati nell'utilitaria che con grande stridio di pneumatici lasciato Santa Giusta. Il trio di sgangherati rapinatori è diretto verso Oristano. All'ingresso del capoluogo l'autista della Polo ha svoltato verso via Messina e ha imboccato la strada che conduce al quartiere del Sacro Cuore. I rapinatori hanno lasciato l'auto in via Isili e preso posto su un’auto pulita, poi sono riusciti ad allontanarsi indisturbati. Sulla loro pista si sono lanciati i carabinieri e la polizia, che non hanno lesinato uomini e mezzi. Le ricerche hanno interessato la Squadra mobile, la Digos, la Stradale e il reparto Anticrimine, coordinati dal nuovo dirigente della mobile Dario Mondovì. Mezz'ora dopo la fuga l’elicottero del Settimo reparto volo della polizia di Stato ha individuato in via Isili l'auto usata per la fuga.

A quel punto è entrata in azione la scientifica, che ha ispezionato sia l'interno dell’istituto di credito che l'auto, con l'obiettivo di individuare tracce e impronte utili all’indagine. La Volkswagen, a quanto pare rubata a Sassari alcuni giorni fa, è stata passata al setaccio dalla polizia. Nel portabagagli sono state ritrovate cinque targhe, rubate di recente da altrettante auto. La caccia all'uomo è andata avanti sino a tarda sera ma non ha prodotto alcun risultato. L’idea è che si sia trattato del tentativo improvvisato da tre balordi, anche se il dettaglio delle targhe farebbe pensare l'esatto contrario.

È la prima volta, negli ultimi due anni che viene tentata una rapina in un istituto di credito dell'Oristanese. Stavolta è andata male per i rapinatori, pericolo sventato. Ma il segnale resta negativo.

In Primo Piano
I controlli

In gita da Sassari a Nuoro senza assicurazione: nei guai il conducente di un pullman pieno di studenti

Le nostre iniziative