La Nuova Sardegna

Meridiana choc: via ai licenziamenti

di Guido Piga
Meridiana choc: via ai licenziamenti

Sindacati e azienda si rivedono lunedì, ma parte la procedura di mobilità. Duro il ministro Poletti: «È un errore grave»

25 ottobre 2014
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OLBIA. Meridiana licenzia, il dado è tratto. Ieri, a tarda sera, l’azienda dell’Aga Khan, dopo un’altra giornata al ministero del Lavoro chiusa con un rinvio, ha rotto gli indugi e ha annunciato, ufficialmente, che lunedì farà partire la procedura per il licenziamento di 1634 dipendenti su 2101 totali della compagnia aerea e dell’hangar. Dal momento in cui la comunicazione arriverà ai sindacati scatterrano 75 giorni in cui azienda e sigle dei lavoratori dovranno trattare sui criteri con cui licenziare: anzianità, carichi familiari, esigenze aziendale. La società di Karim ha confermato che dal totale dei tagli escluderà i 278 dipendenti salvati (soprattutto a Olbia e Cagliari) durante i precedenti vertici al ministero. In tutto, quindi, saranno 1356 a perdere il posto di lavoro. Sempre che, nei negoziati con i sindacati, l’azienda non riduca ulteriormente il numero dei tagli. Potrebbero salvarsi il call center, le manutenzioni, i sistemi informativi.

Altro non concederebbe: non altra cassa integrazione, non i contratti di solidarietà. Per chi uscirà, ci sono dai 4 ai 6 anni di ammortizzatori sociali, con uno stipendio ridotto del 20%. Sempre che i soldi, tra Inps e soprattutto Fondo volo, ci siano: il rinvio a lunedì serviva anche per verificare la disponibilità delle risorse.

Sono dunque settimane durissime quelle che attendono i lavoratori di Meridiana. Perché l’azienda può avviare e concludere i licenziamenti anche senza intesa sindacale, con alcuni costi in più e il rischio di numerose cause individuali con l’art 18.

È una mossa dirompente, ma non inaspettata. Così ha voluto l’Aga Khan, su questo non ci sono dubbi. La decisione è arrivata dopo l’incontro romano, presente il ministro Giuliano Poletti. Azienda e sindacati dovevano dire sì o no alla proposta fatta dal Governo martedì scorso: una via di mezzo per salvare compagnia e dipendenti prendendo altro tempo. La prima ha detto sì; i secondi sì, ma con l’aggiunta di quattro punti. Nulla di fatto, quindi. Si sono lasciati per rivedersi lunedì, dopo un lungo colloquio Scaramella-Poletti, per l’ultima verifica sugli ammortizzatori sociali. Poi la svolta e l’avvio dei licenziamenti. Con i ringraziamenti al Governo per l’aiuto fornito - è scritto nella nota ufficiale di Meridiana - e l’impegno a continuare a dialogare con i ministri e i sindacati.

Sconcertata e dura la reazione del ministero del Lavoro. «È un errore grave e un atto che rischia di compromettere i significativi passi in avanti - scrive in una nota Poletti - . Il ministro ribadisce la richiesta a Meridiana di non compiere alcun atto ulteriore prima della ripresa del confronto lunedì, così come era stato stabilito».

Scioccati, e divisi, i sindacati. «È uno sgarbo istituzionale gravissimo, nei confronti del Governo e dei lavoratori. È incomprensibile, visto che avevamo lasciato il ministero con l’impegno di rivederci lunedì» dice Franco Monaco (Filt-Cgil). «È molto scorretto quello che Meridiana ha fatto, perché l’incontro era stato sospeso e aggiornato a lunedì su richiesta del ministro Poletti» dice Sandro Spano (Apm). «Il no alla proposta del Governo mette a rischio l'occupazione. Ci si rimette ora alla volontà dei lavoratori. Noi non condividiamo la scelta di non aderire all'opportunità presentata dal Governo: avrebbe limitato la mobilità ai volontari e attivato un tavolo per abbattere gli esuberi avendo a disposizione 6 mesi e non 75 giorni» scrive in una nota William Zonza (Uilt).

Durissima la reazione del sindaco di Olbia. «Inaccettabile l’irrigidimento e lo sgarbo istituzionale dell’azienda. È una sfida, alla città e ai lavoratori, che troverà una ferma risposta del Comune» dice Gianni Giovannelli.

«Sconcertante la decisione di Meridiana - dice il deputato Gian Piero Scanu (Pd) -, ancora più incredibile la motivazione, ovvero perché sarebbe stato constatato il rifiuto della maggioranza dei sindacati alla proposta del Governo. Meridiana si assume così la responsabilità di un comportamento di totale mancanza di rispetto dei lavoratori».

L’Usb ha commentato riprendendo pari pari le parole del ministro Poletti.

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