La Nuova Sardegna

L’assessorato alla Sanità cambierà nome

L’assessorato alla Sanità cambierà nome

Oggi in Consiglio regionale comincia il confronto sul riordino delle Asl. Tensioni in maggioranza

22 ottobre 2014
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CAGLIARI. Tre ore buone di confronto, in Giunta, almeno altrettante, molto più riservate, nei corridoi del Consiglio regionale. È stata questa l’anteprima della legge di riordino del sistema sanitario regionale, a cominciare dal commissariamento delle Asl. Oggi la proposta del Pd dovrebbe essere discussa in aula, con le relazioni introduttive della maggioranza (Luigi Ruggeri) e della minoranza (Michele Cossa). Però si sa già che non sarà un percorso facile: ci sono frizioni nel centrosinistra (Centro Democratico e Partito dei sardi sono contrari all’aumento del numero delle Asl) e anche all’interno del Pd non ci sarebbe l’accordo sulla riorganizzazione delle Aziende e la nascita di quella nuova che si dovrà occupare di 118 ed emergenze. Proprio per evitare contraccolpi nel dibattito, per questa mattina, alle 8, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha convocato un vertice di maggioranza, Il patto del blocco unico sulla proposta del Pd dovrebbe essere consolidato con l’ormai famosa clausola: «Sarà la Giunta, con un suo disegno di legge, a decidere una significativa riduzione delle Asl». Proprio di questo si è parlato ieri nella riunione dell’esecutivo, con la conferma che l’assessore alla Sanità, Luigi Arru, presenterà almeno quattro emendamenti al testo approvato poche settimane dal commissione del Consiglio regionale. Fra gli emendamenti della Giunta potrebbe esserci anche questa sorpresa: l’assessorato cambierà nome, o comunque sarà aggiornato con l’aggiunta di «salute» che si affiancherà all’attuale «sanità», mentre dovrebbero scomparire «igiene» e «assistenza sociale», mutuato in «politiche sociali». Secondo fonti della maggioranza, non sarà solo un cambio di livrea, ma «sarà diverso l’approccio nella spesa e nella riorganizzazione dei servizi sanitari sul territorio». In estrema sintesi, dovrebbe esserci molto più spazio per la prevenzione. A parte il nuovo possibile nome dell’assessorato, le novità – come si sa da tempo – saranno la costituzione dell’Azienda per le emergenze e del Centro unico per acquisti e appalti, cambierà anche il ruolo degli ospedali di periferia. Il tutto servirà da apripista alla vera riforma della sanità. Dovrebbe arrivare a fine novembre (con la riduzione a sole quattro Asl, più il Brotzu, quella per le emergenze e i policlinici di Sassari e Cagliari) ma soprattutto con il licenziamento dei manager nominati anni fa dal centrodestra. Al di là di quella che sarà la nuova mappa della sanità, l’obiettivo può essere uno solo: ridurre la spesa (oggi oltre i 3 miliardi)) e soprattutto il disavanzo che ha superato i 400 milioni. (ua)

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