La Nuova Sardegna

Alluvione e risorse, si cercano soluzioni Match alla Camera

Alluvione e risorse, si cercano soluzioni Match alla Camera

Pili: bocciato un mio emendamento per finanziere i lavori Sanna: puntiamo a eliminare i vincoli del Patto di stabilità

22 ottobre 2014
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SASSARI. «La maggioranza di governo e i parlamentari sardi che la sostengono votano contro le risorse da assegnare alla Sardegna per l'alluvione del 18 novembre». Lo denuncia Mauro Pili. Ma la sua ricostruzione viene in larga misura smentita dai rappresentanti del Pd. Compresa Giovanna Sanna. Che accusa Pili di fare solo propaganda con proposte prive di copertura. E dichiara di essersi in realtà astenuta «di fronte a una palese violazione costituzionale» suggerita dal deputato di Unidos. Tutto ciò - sostiene ancora - di fronte a un quadro molto più complesso rispetto al contesto delineato ieri mattina dall'ex presidente della giunta regionale. Un match, quello alla Camera, dopo il quale si cercano comunque altre soluzioni. A cominciare dalla svolta per cancellare i vincoli per la Regione e per i Comuni imposti dal Patto di stabilità persino di fronte a emergenze derivate da catastrofi naturali.

La scottante questione è legata alla mancanza dei fondi necessari per fronteggiare i gravissimi danni provocati nell'isola dal ciclone Cleopatra. Occorrerebbe almeno mezzo miliardo. Ma allo stato attuale gli unici che hanno stanziato - e in larga misura già impiegato - i soldi indispensabili per la ricostruzione sono la Regione (72 milioni) e l'Anas (58 milioni). A loro si aggiungono diverse decine di milioni versati con generosità da cittadini, operatori economici, imprese, fondazioni e associazioni private. Fino a questo momento, se si esclude appunto l'azienda pubblica che si occupa delle strade, lo Stato si è invece tirato indietro. Perché, come ha dichiarato il capo della Protezione civile dopo l'ultimo nubifragio su Genova, di fatto mancano i mezzi per arginare le conseguenze delle calamità.

Ma Pili va all'attacco. «Dopo 330 giorni l'esecutivo non sblocca nemmeno un euro per il disastro che ha distrutto mezza Sardegna, provocando 18 vittime e 2.700 sfollati - ribadisce - Con un voto palese i rappresentanti della maggioranza, compresi i sardi, componenti della Commissione referente del decreto "Sblocca affari", e non Sblocca Italia, hanno votato contro l'emendamento per svincolare le risorse». E perciò annuncia di aver ripresentato per l'aula l'emendamento, sottoscritto prima del voto da M5S e da Sel. «A ogni modo ci troviamo di fronte a un comportamento vergognoso – accusa l’esponente di Unidos – Un menefreghismo senza precedenti verso una regione discriminata anche nelle tragedie». Nell'emendamento, sostiene in conclusione, «venivano escluse dall'obiettivo 2014 le spese per tutti gli interventi legati al nubifragio sia di pertinenza regionale sia degli enti locali inseriti nell'elenco dei Comuni colpiti, ma se il governo porrà la fiducia sul provvedimento quella discriminazione non sarà modificabile in aula». La pensa invece in maniera del tutto diversa Sanna. La quale ricorda che adesso si cercheranno alternative percorribili in parlamento per recuperare i fondi necessari. «Ma affrontando – aggiunge – l’eliminazione dei vincoli del Patto di stabilità in termini corretti e realistici». (pgp)

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