La Nuova Sardegna

Comuni, in cassa solo la metà delle tasse

di Luca Fiori
 Comuni, in cassa solo la metà delle tasse

Tra i capoluoghi sardi Nuoro è quello che sta peggio con il 55,6 %, Cagliari il 60,4 %, Sassari il 59 % e Oristano il 57,9 %

21 ottobre 2014
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SASSARI. A Cagliari ogni anno arriva davvero nelle casse del Comune solo il 60,4% delle tasse e delle tariffe che giunta e consiglio mettono a bilancio, e più o meno lo stesso accade a Sassari (59%) e a Oristano (57,9%) e peggio ancora a Nuoro, dove arriva solo il 55,6%.

Fino a oggi, la distanza che separa teoria e realtà nelle entrate dei Comuni è stata sepolta nei tecnicismi contabili, e al massimo è spuntata in qualche relazione della Corte dei conti. Dal primo gennaio prossimo le cose cambieranno, grazie all'uno-due assestato dalla riforma dei bilanci locali e dalla legge di stabilità appena presentata dal Governo. La riforma della contabilità chiede dal 2015 a ogni comune di creare un «fondo crediti di dubbia esigibilità» proporzionale ai residui attivi iscritti al bilancio. I comuni ogni anno mettono in conto di incassare un certo importo che finisce nella voce «accertamenti». Solo una quota di questi accertamenti si trasforma in «riscossioni», cioè in entrate effettive, mentre il resto finisce nei «residui attivi», in attesa di essere incassato negli anni successivi. Con la riforma della contabilità nel primo anno è possibile calcolare fra le riscossioni anche quelle «in conto residui», relative cioè alle entrate di anni precedenti, mentre a regime si potranno considerare solo le riscossioni di competenza. Nelle province sarde il tasso di riscossione al momento è basso. Lo dicono i dati riferiti al periodo 2008-2012 che vedono i quattro capoluoghi dell’isola tutti molto lontani dalla città-modello, Reggio Emilia, prima in Italia con un 87,1%, ma fortunatamente anche da Vibo Valentia dove ogni anno ogni anno arriva davvero nelle casse del Comune solo il 43,5% delle tasse e delle tariffe che giunta e consiglio mettono a bilancio

Secondo la tabelle è Nuoro la città sarda in cui il Comune ha più da recriminare: si prevede di avere per ciascun cittadino una media di 581 euro, ma il tasso effettivo di riscossione si ferma, però, a poco più della metà, 55,6%, facendo scivolare il capoluogo barbaricino al 93/o posto in Italia. Un pò meglio Oristano, in 88/a posizione. Poi le città più grandi: Sassari 85/a e Cagliari 82/a. Una classifica significativa soprattutto in vista della riforma prevista dal Governo, a partire dal 2015, che premierà con dei bonus sul Patto di stabilità proprio le amministrazioni in grado di riscuotere meglio ciò che è stato programmato.

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