La Nuova Sardegna

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I frati: «Siamo molto addolorati»

I frati: «Siamo molto addolorati»

Paura e rabbia tra i cittadini: «Serve più controllo durante la notte»

19 ottobre 2014
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SASSARI. Padre Alfio Pusceddu, padre superiore di Santa Maria di Betlem, vorrebbe non dire niente. Per la piccola comunità di frati che vive nel convento che quattro secoli fa ospitò anche il beato padre Zirano, è un giorno triste.

Prima della messa del sabato sera, mentre gli scout si radunano nel piazzale a pochi passi dalla statua deturpata durante la notte, padre Alfio confessa qualche fedele in sacrestia, ma di quello che è accaduto ieri mattina non vorrebbe proprio parlare. «Cosa volete che vi dica - commenta amaramente - lasciamo che le forze dell’ordine facciano il loro lavoro e quando scopriremo chi è stato faremo le nostre considerazioni». Anche padre Luca e padre Antonio hanno poche parole, ma il loro sconcerto si legge negli occhi. «Siamo molto amareggiati - commentano i due frati - padre Zirano è stato un esempio per tutti, non riusciamo a credere che qualcuno possa accanirsi in questo modo contro una figura di cui la città dovrebbe andare fiera. È inutile fare supposizioni - concludono - attendiamo di capire cosa ci sia dietro questo gesto, speriamo sia stata solo una bravata e non qualcosa di più grande». Quello di ieri è l’atto conclusivo di una serie di sfregi indirizzati a padre Zirano e per questo i frati hanno deciso che la statua i prossimi giorni verrà ricollocata all’interno del convento. «Ora dovremo spiegare quello che è accaduto ai più piccoli - commenta il capo scout Salvatore Careddu - non sarà semplice. È una cosa talmente assurda che viene difficile capire chi possa aver compiuto un gesto simile». Paura e rabbia nelle parole di Ignazio Masala e Angela Dettori poco prima di entrare in chiesa. «La nostra città sta diventando sempre più violenta - commentano davanti alla statua deturpata - servirebbe più controllo da parte delle forze dell’ordine. Quello che è accaduto è vergognoso e preoccupante, speriamo che qualcuno intervenga».

Sconcertati anche i volontari del gruppo missionario beato Francesco Zirano che accanto alla chiesa di Santa Maria vendono le immaginette e i libri che raccontano la vita del frate ucciso ad Algeri. «Speriamo non sia gente di Sassari - commentano - la città dovrebbe andare fiera del suo beato, non trattarlo così» (l.f.)

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