La Nuova Sardegna

Assestamento bilancio verso l’ok

Assestamento bilancio verso l’ok

Guerra di emendamenti, bocciato finanziamento extra per il De Carolis di Sassari

17 ottobre 2014
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CAGLIARI. Il muro contro muro in Consiglio regionale sull’assestamento di bilancio è durato fino a quando Renzi, a Roma, non ha tirato fuori dal cilindro la sua Finanziaria pare «lacrime e sangue» per l’isola. L’incubo di altri tagli ha fatto svanire in aula ogni voglia di farsi dispetti fra la maggioranza e l’opposizione. Anzi, non sono mancati i gesti di buona volontà prima del voto finale e favorevole sul primo dei tre articoli della manovra, che potrebbe essere approvata oggi. In corso d’opera, Forza Italia e i Riformatori hanno ritirato almeno un centinaio degli emendamenti «perditempo», dopo aver ottenuto «lo spazio indispensabile per dimostrare che le correzioni dell’assessore al Bilancio del centrosinistra sull’ultima Finanziaria del centrodestra (giunta Cappellacci) erano deboli e arroganti». Anche la maggioranza, sempre durante l’estenuante dibattito, ha mostrato il suo viso gentile: piena disponibilità all’ordine del giorno sulla famigerata Legge di stabilità rimbalzata da Palazzo Chigi, come poi accadrà con il voto unanime di protesta e impegno a resistere «alle pretese romane». Ma prima del grande patto anti-Renzi, tutto è andato invece come doveva andare: tutti gli emendamenti del centrodestra, una dopo l’altro, sono stati bocciati dall’aula. I dieci presentati dalla maggioranza sono passati, anche se quello che prevedeva un finanziamento extra per il De Carolis di Sassari è stato impallinato con il voto segreto. Se quello è stato l’unico incidente, non sono mancati i siparietti come un voto ripetuto due volte per distrazione, o i continui richiami alle Sacre scritture di alcuni consiglieri per allungare i tempi dell’intervento. O ancora la storiella della «cagnetta vergine», per finire con un presunto litigio – poi smentito dai protagonisti – fra gli assessori al Bilancio, Raffaele Paci, e agli Enti locali, Cristiano Erriu, sulla copertura delle spese per stabilizzare i precari che hanno lavorato al Piano paesaggistico regionale. Alla fine della giostra, il Consiglio ha approvato una correzione sulla scadenza degli appalti pubblici, l’aumento del finanziamento (da 160mila a 320mila) a favore dell’Unione italiana ciechi. Ancora: il trasferimento straordinario di 100mila euro alla Biblioteca Satta di Nuoro, 100mila – la proposta era del Psd’Az – a favore dell’Archivio diocesano di Cagliari, due milioni per il Consorzio fidi degli artigiani però a discapito però delle scuole per l’infanzia. All’unanimità sono passati anche gli emendamenti presentati da Pier Mario Manca (Partito dei sardi) e d Emilio Usula (Soberania) sul rilancio della produzione cerealicola. Mentre Antonello Peru (Forza Italia) non è riuscito a strappare un milione in più per le società in house delle Province, sono quelle che si occupano della manutenzione delle scuole, leggi il caso clamoroso della Multiss di Sassari, oltre ai cinque già destinati dalla giunta, ma la sua battaglia è stata comunque passionale. Non è passato neanche l’emendamento della minoranza per l’abolizione immediata del Consiglio regionale per l’economia e il lavoro, Cnel, la maggioranza lo farà con una prossima riforma. Oggi nuovo round – chissà come sarà il clima – con il voto sull’articolo 2. Il traguardo è sempre più vicino. (ua)

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