La Nuova Sardegna

Il paese condanna gli xenofobi domenicali

di Mauro Tedde
Il paese condanna gli xenofobi domenicali

Alcuni spettatori e i dirigenti del San Giorgio accusano il giocatore di comportamenti scorretti

15 ottobre 2014
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PERFUGAS. È un brutto episodio, di quelli sempre più frequenti nei campi di calcio, da condannare senza se e senza ma, quello accaduto domenica scorsa a Perfugas durante la gara di campionato di Seconda categoria San Giorgio Perfugas - Trinità. Alcuni testimoni confermano che un giocatore della squadra ospite, di origini africane, è stato ripetutamente insultato dal pubblico. E, pare, anche da un giocatore avversario. Tutto questo tra i più beceri cori di stampo razzista, con poco simpatici epiteti e riferimenti a scimmie e banane. «Un episodio che dimostra – commenta una donna che ha assistito alla partita – come nel calcio esiste ancora il razzismo».

Una lunga serie di insulti che avrebbero provocato, secondo la testimone, la reazione del giovane calciatore di colore «che non si è trattenuto». «Così e si è quasi sfiorata la rissa - spiega la donna –. L’inizio di zuffa, comunque, è stato subito bloccato dai compagni del giocatore insultato, che hanno riportato l'ordine». «Ma io trovo che tutto questo sia stato assolutamente vergognoso perché il calcio è uno sport e deve essere anche un divertimento per chi lo pratica e lo segue: nelle tribune c'erano dei bambini che esempio si dà in questo modo?», si chiede la testimone al termine della sua analisi. La dirigenza del San Giorgio, pur condannando certi atteggiamenti del pubblico, attribuisce però la responsabilità di quanto accaduto proprio al calciatore avversario, che avrebbe tenuto sin dall’inizio atteggiamenti da censurare e messo in campo un gioco estremamente falloso.

«Si è reso protagonista di almeno quattro interventi durissimi nei confronti dei nostri – sostengono i dirigenti perfughesi – Tanto che lo stesso allenatore della sua squadra, Salvatore Mamia, uomo di grande esperienza calcistica, lo ha redarguito più volte. Il direttore di gara invece è stato anche troppo clemente e lo ha ammonito soltanto al quarto fallo. Alla fine a risolvere la situazione ha pensato bene il mister del Trinità sostituendolo con un altro giocatore. Questa sostituzione - ancora secondo i responsabili del San Giorgio - avrebbe scatenato la brutta reazione del giocatore, che ha scaraventato con forza la palla contro la panchina avversaria colpendo un dirigente della società e altri giocatori seduti in panchina. Questo brutto gesto in effetti, se da un lato è stato debitamente sopportato e ridimensionato dalla panchina perfughese, dall’altro ha scatenato le ire della tifoseria che, è molto probabile, si è lasciata andare ad insulti anche pesanti e certamente inaccettabili. «Né la comunità di Perfugas, che pratica il calcio giocato da oltre 60 anni, né tantomeno gli sportivi di questo paese sono certo abituati a comportamenti di questo genere», affermano in definitiva i dirigenti del San Giorgio. In passato, ricordano ancora, hanno sempre basato sulla correttezza e sulla sportività il loro approccio con il calcio.

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