La Nuova Sardegna

San Raffaele: si va verso il piano B

di Serena Lullia
San Raffaele: si va verso il piano B

Rispo, Qatar: o si trova a ottobre l’accordo o l’ospedale nascerà in un’altra area

14 ottobre 2014
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OLBIA. Il piano B diventa sempre più il piano A. Il nuovo ospedale San Raffaele potrebbe non nascere tra le pareti dell'edificio bianco alle porte della città, ma su un nuovo terreno. Questa possibiltà giorno dopo giorno diventa una certezza. Alcuni privati sono pronti a mettere a disposizione le aree, anche sotto forma di donazione. La Qatar foundation stringe i tempi per realizzare la struttura sanitaria di eccellenza. Ma la trattativa con le banche, che hanno nelle mani il debito del San Raffaele, sembra essersi arenata. Distanti le posizioni. Durante i diversi sopralluoghi all’ex San Raffaele, sono emerse anche i grossi limiti dell'immobile alle porte di Olbia. Costerebbe meno costruire un nuovo ospedale piuttosto che adattare agli attuali standard di sicurezza lo scatolone bianco. La Qatar foundation preme sull’acceleratore. La prossima settimana ci sarà un nuovo incontro con il Banco di Sardegna. Le posizioni al momento restano molto lontane. Entro la fine di ottobre il Qatar intende chiudere la partita e rispettare la data del primo marzo 2015 per l'apertura dei cantieri. Il piano B diventa una ipotesi sempre più concreta. «Confidiamo che si trovi l’accordo con la Sardaleasing – commenta il sindaco Gianni Giovannelli –. Le procedure di esproprio sono avviate. Nel caso in cui così non fosse abbiamo il piano B e C. Mettere a disposizione della Qf un terreno comunale o delle aree private».

L’opzione dell’ospedale su una nuova area ha trovato concretezza nell'incontro tra il sindaco Giovannelli, il presidente della Qf Lucio Rispo, il deputato del Partito democratico Gian Piero Scanu, il direttore generale della Asl Giovanni Antonio Fadda e la responsabile del Bambin Gesù, Maria Osti. «Stiamo dialogando con la Asl e il Comune – spiega il manager della Qf Rispo –. Ma ci sono anche altre aree vaste che i privati ci metterebbero a disposizione con l'opzione dell'acquisto, ma anche in donazione alla Fondazione. Per adesso noi siamo terzi rispetto alla trattativa ma i tempi che ci siamo dati sono agli sgoccioli».

Ma una anticipazione della sanità di eccellenza nata dalla collaborazione tra Qatar e Bambin Gesù ci potrebbe essere in tempi più rapidi. Con l'apertura di alcuni ambulatori specialistici nell'ex ospedale San Giovanni di Dio.

«La Qatar foundation si è resa disponibile, dietro nostra sollecitazione, ad anticipare l'apertura dell'ospedale realizzando sul territorio dei servizi ambulatoriali di eccellenza _ spiega il primo cittadino –. Parliamo di neonatologia, prevenzione del tumore al seno, telemedicina. La Asl ha già dato la disponibilità, subordinando l'accordo ad alcune valutazioni e verifiche di carattere tecnico, spazi, dotazioni tecnologiche. Si tratta di servizi che non si sovrapporranno alla sanità pubblica ma che saranno un valore aggiunto». Conferma l’apertura degli ambulatori di eccellenza Rispo. «La telemedicina – spiega –, in accordo con l'assessorato regionale alla Sanità non servirà solo l’area di Olbia. Sarà un polo che potrà fornire un servizio anche all’estero. Nel campo della prevenzione del tumore al seno puntiamo a creare una «Breast care unit» sfruttando le nuove tecnologie fornite dalla partnership con la General Electric Healthcare».

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