La Nuova Sardegna

Cinque generazioni legate da un unico destino

Cinque generazioni legate da un unico destino

Vincenzo, “fillu de mala fortuna”, e sua madre Vittoria: dal 1878 agli anni Cinquanta del Novecento

13 ottobre 2014
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SASSARI. Pina Ligas è nata a Gairo, in Ogliastra, nel 1957. Vive con la famiglia a Torino e lavora per una casa editrice torinese. Con “Solo il mio silenzio” (Pietro Pintore Editore) esordisce nella narrativa.

Il luogo e il tempo dell’azione del romanzo sono la Sardegna dal 1878 agli anni Cinquanta del Novecento.

La nascita di un “fillu de mala furtuna” esplode in casa Ferrai come una bomba. Da quel giorno tutto ruota attorno al silenzio di Vittoria, che non vuole rivelare il nome dell'uomo di cui è rimasta incinta. Le faide familiari possono indurre ad aprire conflitti dove le colpe si tramandano insieme all'eredità. E per evitare ripercussioni, la giovane viene allontanata dal suo paese. I genitori la rifiutano, scelgono di salvare le apparenze invece di accogliere i dolori della figlia, di proteggere Vincenzo, il bimbo appena nato. Si apre così la storia di cinque generazioni, legate tutte da un segreto che condiziona la vita e i pensieri di un intero nucleo familiare. Cinque generazioni che devono superare le asperità di una terra affascinante e selvaggia; difendersi dalla malaria che continua a piagare e decimare indiscriminatamente l'intera popolazione. Che anelano la modernità che tarda a venire.

È un romanzo corale, in cui i personaggi intrecciano nelle pagine le loro storie, le loro profondità e le loro terribili indifferenze.

Uccidere per qualche forma di formaggio diventa il pretesto per non scampare a una società intrisa di vecchi preconcetti. Per protrarre il rancore e incatenare le coscienze a una vita di stenti e cristallizzata nel tempo. E allora le generazioni devono riscattarsi, una dopo l'altra, per salvare la loro terra, fonte di dolore e di infinita bellezza, senza tradirla o abbandonarla come avvenne nei confronti della giovane Vittoria. Emerge la forza, l'unione familiare a dispetto della disperazione obbligata da anni difficili dominati da bonifiche e lotte tra padroni e minatori.

Vittoria decide di offrire un padre al suo piccolo Vincenzo e accetta le nozze con Francesco, uomo dolce e innamorato. Un contorno nella vita di Vittoria, una presenza ingombrante in quella di Vincenzo, che cresce conservando nel suo sangue lo stesso orgoglio della madre.

La Sardegna è una grande protagonista del libro. Pulsante come un cuore.

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