La Nuova Sardegna

Mobilitati Comuni e volontari

Mobilitati Comuni e volontari

Un ruolo chiave per le forze di pronto intervento dislocate nei singoli territori

07 ottobre 2014
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SASSARI. Al momento del pre-allerta scattano le prime contromisure. E già in questa fase la nuova organizzazione prevede un ruolo chiave per le forze di pronto intervento nei diversi territori. Ecco, con esattezza, come funzionerà il meccanismo in uno dei diversi livelli di criticità, quello a più alto rischio.

Nella fase di preallarme la Protezione civile regionale emana l’avviso per questa particolare emergenza. «Da quel momento – come si può leggere in una bozza di protocollo standard – le organizzazioni di volontariato, in seguito ad attivazione da parte della Provincia (o dell’ente che presto la sostituira, ndr), concorrono alle attività di presidio idrogeologico per l’intera durata dell’Avviso di criticità elevata». In particolare svolgono queste operazioni «nei punti individuati, anche sulla base dei Piani comunali e provinciali di Protezione Civile». Poi «accertano la concreta disponibilità dei propri operatori per eventuali servizi da attivare in caso di necessità», compreso «l’approntamento della colonna mobile provinciale e regionale». Ma non è finita. Devono inoltre garantire «il flusso informativo con la Provincia competente sull'evolversi della situazione meteorologica, pluviometrica e idrometrica, segnalando l’insorgere di qualsiasi criticità rilevata». Oltre che fare presente «la disponibilità al concorso operativo all’autorità comunale di Protezione civile dove l’organizzazione ha la sua sede operativa».

Nella fase di allarme-emergenza crescono le contromisure immediate. Come chiarisce ancora il prontuario degli interventi per queste situazioni, le organizzazioni di volontariato «supportano l’autorità comunale di Protezione civile nell’attività di assistenza e/o evacuazione della popolazione interessata, anche indirettamente, dall’evento. Dovranno infine inviare un proprio rappresentante nel Centro operativo comunale e un altro nella Consulta provinciale del volontariato». In definitiva, un insieme di missioni combinate per tentare di contrastare al meglio i nubifragi o le altre calamità in atto. Tutto sulla base di input d’azione che presto diverranno routine nelle emergenze.

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