La Nuova Sardegna

Volevano far esplodere un hotel, attentato in pieno centro ad Arzana

di Lamberto Cugudda
Volevano far esplodere un hotel, attentato in pieno centro ad Arzana

La struttura alberghiera è stata data alle fiamme nella notte: sventato il piano di farla saltare col gas

02 ottobre 2014
3 MINUTI DI LETTURA





ARZANA. Volevano fare saltare in aria l'hotel-bar-ristorante Murru, (chiuso per ferie da pochi giorni) che si trova in pieno centro, in piazza Roma, a poca distanza dalla chiesa parrocchiale e dall’edificio scolastico.

Per farlo, poco prima dell'1.30 della notte fra martedì e ieri, i malviventi (si pensa che il commando fosse composto da almeno quattro persone) sono penetrati all'interno della struttura forzando un’entrata posteriore, posta nella stretta via Suya. Incuranti del fatto che avrebbero potuto causare una strage, hanno dato fuoco a materassi, tappetini, suppellettili e quindi hanno collegato alcuni tubi di gomma all'impianto del gas, in ognuno dei quattro piani (l’hotel ha 35 stanze, tutte rinnovate di recente) per farlo esplodere. E lo stesso hanno fatto con la benzina, rovesciandone in ogni piano, soprattutto negli anditi.

Ma i malviventi, non hanno tenuto conto di alcune reazioni chimiche: hanno prima appiccato le fiamme al piano terra e poi cercato di saturare i locali con il gas e del fatto che, i dispositivi di sicurezza degli impianti avrebbero bloccato la fuoriuscita del gas. Anche se, a chiudere la valvola principale, che si trova all'esterno della struttura ricettiva, sono stati i vigili del fuoco del distaccamento permanente di Lanusei. I vigili hanno dovuto lavorare per numerose ore. Per poi passare ai sopralluoghi e ai controlli statici. L'allarme per le fiamme è scattato subito: a darlo un passante che stava facendo rientro nella propria abitazione e ha notato il fuoco e il fumo fuoriuscire dall'hotel Murru. Sul posto sono immediatamente intervenuti i carabinieri della stazione, guidati dal maresciallo Marco Fiorentini, e subito dopo anche i loro colleghi del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Lanusei, che hanno trovato alcuni bidoni di benzina e bottiglie contenenti del liquido infiammabile. Il che lascia pensare che gli attentatori possano essere stati disturbati da qualcosa, che li ha portati ad abbandonare precipitosamente l'hotel. Che era chiuso da qualche giorno, dopo che la fine della stagione turistica. Le indagini sono tese a individuare responsabili e movente del gesto. I militari dell'Arma stanno esaminando i filmati di alcune telecamere della zona, anche se i componenti del commando malavitoso avrebbe agito con il viso travisato, stando bene attenti a passare soltanto in viuzze secondarie. È stato ascoltato a lungo il proprietario, l'arzanese Luigi Stochino, 49anni, che da oltre 18 anni lavora nell'hotel. L'uomo, molto conosciuto in paese anche per il suo impegno sociale nel mondo dello sport (è stato presidente dell'Idolo calcio, e ne è ancora dirigente) non saprebbe spiegarsi il perché del gravissimo attentato messo in atto. Le fiamme hanno interessato cinque stanze, bruciando letti e anche altri arredi. Oltre ad avere creato dei problemi in un andito del primo piano. I danni sono in fase di accertamento, ma non dovrebbero superare i 100mila euro. Già dalla prima mattinata, in caserma sarebbero state sentite alcune persone.

In Primo Piano
Turismo

In Sardegna un tesoretto di 25 milioni dall’imposta di soggiorno: in testa c’è Olbia

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative