La Nuova Sardegna

Tasse bloccate negli atenei Sos degli iscritti: più servizi

di Pier Giorgio Pinna
Tasse bloccate negli atenei Sos degli iscritti: più servizi

A Sassari e a Cagliari il costo per frequentare le lezioni resta tra i più bassi d’Italia Agevolazioni per andare incontro ai meritevoli nel quadro generale delle spese

01 ottobre 2014
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SASSARI. Tutto confermato: nessun aumento delle tasse universitarie nell’isola. Gli atenei sardi hanno deciso di tenere calmierate le tariffe per le iscrizioni. Con una crisi sociale tanto devastante niente aumenti, quindi: meglio incoraggiare l’ingresso nei corsi di laurea (scadenze per la prima rata di pagamento previste a metà ottobre), anziché costringere i ragazzi a rinunciare del tutto a qualsiasi chance oppure a dirigersi subito verso altre sedi accademiche. Ma gli studenti chiedono più servizi, una didattica aperta, garanzie di maggiore efficienza operativa. E contestano, in parte anche ai Consigli di amministrazione dei due Ersu, una serie di carenze. A Sassari come a Cagliari.

I provvedimenti. C’è comunque da sottolineare in maniera positiva la scelta fatta dai due atenei sardi. In tutta Italia la crescita delle tasse negli ultimi 10-12 anni è stata notevole. Ovunque, una corsa affannosa per recuperare entrate. Il motivo? Sopperire ai tagli al Fondo di finanziamento ordinario imposti dalla riforma Gelmini. Così la via più breve sulla penisola è stata far pagare di più gli studenti. E ritoccare in modo generalizzato le tariffe per le prestazioni: ticket per gli esami di Stato, i tirocini e i test di ammissione alle facoltà a numero chiuso, spese per i corsi di dottorato e per quelli di specializzazione, contributi per i master e per il loro perfezionamento-aggiornamento.

Gli incentivi. A Sassari e a Cagliari, al contrario, previste agevolazioni per gli iscritti che sono in regola con gli esami e che prendono buoni voti. Più penalizzate le migliaia di fuori corso: almeno 20mila su u totale di 50mila iscritti nell’isola. A Sassari, per esempio, ragazze e ragazzi che nel corso dell’anno accademico maturano almeno 40 “crediti formativi universitari” (Cfu) su 60 avranno diritto a una riduzione di 50 euro sull’importo delle tasse. «È una nuova misura premiale che si aggiunge a quelle che erano già a regime e che sono state confermate», spiegano in ateneo.

Gli interventi e le risorse. Sempre a Sassari, ecco qualcuna delle chance offerte da tempo a chi ha conseguito maggiori meriti sul campo. Gli studenti che hanno preso il diploma di maturità con una votazione di 100/100 più la lode, e che si iscrivono per la prima volta in corsi di laurea triennale o magistrale a ciclo unico, per il primo anno sono esonerati dal pagamento della seconda e della terza rata. Gli iscritti che invece sono in regola con gli esami, e che alla fine ottengono il titolo finale con una votazione di 110/110 e lode entro l’ultima sessione estiva utile per restare in corso, avranno diritto al rimborso della seconda e terza rata.

Le altre misure. Anche a Cagliari sono stati fissati contributi e agevolazioni economiche per chi riesce a percorrere senza intoppi il proprio percorso di studi. E certo in una realtà sociale difficile come l’isola la volontà dei due Senati accademici è stata orientata nel senso di creare nuovi incentivi alla frequenza. Così come quella dei rettori: Attilio Mastino sino a novembre per Sassari, dove tra un mese sarà sostituito dal nuovo eletto, Massimo Carpinelli, e Giovanni Melis, per Cagliari, cambio di guardia programmato per il prossimo anno.

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