La Nuova Sardegna

«Vi svelo i segreti di nonno Gramsci»

di Caterina Cossu
«Vi svelo i segreti di nonno Gramsci»

Ghilarza, la vita intima in Russia del grande pensatore sardo Le rivelazioni del nipote, Antonio Junior, figlio di Giuliano

25 settembre 2014
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GHILARZA. Che Giulia Schucht fosse una virtuosa del violino e che il suo amore per la musica fosse grande quanto quello per la Rivoluzione, non ce lo dice suo marito Antonio Gramsci. Mai una menzione di questo ne fanno i due nelle loro lettere, appassionate o tormentate. E di certo non è Gramsci in maniera esplicita a dire che non fu Giulia il suo unico e primo amore nella grande madre Russia. Con molta probabilità, fu la sorelladi Giulia, Eugenia, la rivoluzionaria convinta, a rapirgli per prima il cuore.

Quella lettera, dove Gramsci paragonava la sua "carissima" a una madonna bizantina, era per lei, secondo le ultime analisi. In quello che, dalle carte, assume la tinta di un piccolo giallo di famiglia. Nessuno poi, avrebbe mai potuto dire cosa scrivevano a Gramsci i suoi figli, Delio e Giuliano, per ricevere indicazioni così inflessibili sulla loro educazione o sulle letture che il padre consigliava loro, se qualcuno della famiglia non avesse ritrovato quelle lettere di bambini. I carteggi, una volta ricostruiti, hanno detto molto più delle loro righe, e aperto uno spiraglio ampio sul lato intimo della vita del leader comunista, svelato proprio dal suo nipote. Che si chiama come lui e che è figlio del secondogenito di Giulia e di Antonio: Giuliano.

Antonio junior ha seguito le inclinazioni della famiglia della madre, diventando artista e musicista, oltre che un insegnante. Ma una serie di ricerche richiestegli per una collaborazione con la Fondazione Istituto Gramsci hanno fatto nascere in Antonio Gramsci junior l’amore per la scrittura, scaturito da un pezzo di storia che pian piano prendeva forma nelle sue mani. E martedì sera nel Circolo di Lettura del Liberty in corso Umberto, a pochi passi da Casa Gramsci, hanno preso nuova vita gli Schucht, la famiglia russa di Gramsci, che raccontano in realtà una storia già di per sé interessante, al di là del legame.

L'incontro segue il filone dell'appena terminata Summer school gramsciana, e quello portato dal nipote nel paese di Gramsci è il suo terzo lavoro sull’argomento. Il titolo è “La storia di una famiglia rivoluzionaria” (Editori Riuniti). «È la storia di una famiglia che faceva parte di quei circoli intellettuali russi di estrazione nobiliare che, in nome della Rivoluzione, rifiutarono il proprio ceto di appartenenza per abbracciare il credo bolscevico. Fino alla fine dei loro giorni, posso testimoniare, così fecero mia nonna Giulia e le sorelle», ha raccontato Antonio Gramsci junior a Ghilarza dialogando con Mauro Pala, docente dell’Università di Cagliari, e con l’attrice Clara Murtas. «Nella storia russa di quegli anni – ha aggiunto – sono stati casi simili di altre famiglie che tentarono la stessa strada ma quasi tutti ebbero una sorte tragica».

Molti dei documenti trovati da Antonio junior nell’archivio del Comintern e in quello della famiglia Schucht hanno contribuito a colmare lacune sia nella storia del Partito comunista italiano sia nella biografia di Antonio Gramsci. «Al centro della mia narrazione, sebbene non ne sia il diretto protagonista, c’è sempre mio nonno, una figura tutta d’un pezzo, come ho sempre immaginato i sardi di una volta». L’incontro con Lenin è l’altra novità che Antonio junior ha scoperto. «Mio nonno fu preferito ad Amadeo Bordiga per la guida del partito italiano da Lenin in persona, dopo un colloquio tra i due di cui però nessuno in famiglia, nemmeno tra le carte private, parlò mai esplicitamente. Uno dei “gialli” della nostra storia familiare», chiude Antonio Gramsci junior.

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