La Nuova Sardegna

Pigliaru “vende” l’isola a 30 ambasciatori

Pigliaru “vende” l’isola a 30 ambasciatori

Il governatore incontra i diplomatici di una trentina di Stati esteri e li invita a investire in Sardegna

25 settembre 2014
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CAGLIARI. Attrarre investimenti stranieri. È un obbligo in tempi di recessione, quando prosegue il calo degli occupati e quando il rischio è di una ripresa - quando verrà - senza occupazione. Per questo ieri il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha partecipato a Roma all’incontro del Club dei diplomatici commerciali, cui hanno perso parte una trentina di delegati di ambasciate di tutto il mondo e diversi partner internazionali. «Creare un clima favorevole alle imprese, accompagnare gli investitori con percorsi personalizzati, burocrazia leggera e strumenti adeguati è per noi una priorità». È stata questa la premessa di Pigliaru. I lavori che avevano per tema «la Sardegna e l'Estero» sono stati aperti dal ministro plenipotenziario dell’ambasciata tedesca Martina Nibbeling Wriebnig. Il presidente della giunta ha parlato dell’economia dell’isola e ha precisato: «Vorremmo che fosse ben diversa domani, più forte nei settori con vantaggi comparati, più presente nei mercati in espansione, meno burocratica».

Il governatore ha quindi illustrato la strategia economica della Regione: «Stiamo costruendo serie politiche di attrazione degli investimenti esteri, tagliando la burocrazia, portando avanti azioni di sostegno all'internazionalizzazione e favorendo la crescita del capitale umano».

La Sardegna vista quindi come luogo di opportunità. «Si è trattato del primo passo per organizzare una missione degli associati in Sardegna - ha spiegato il presidente del Club, Paolo Quercia, che riunisce i consiglieri economici delle ambasciate estere accreditate presso il Quirinale, con l'obiettivo di approfondire i temi e incontrare i principali operatori economici. Apprezzamento è stato espresso dalle rappresentanze diplomatiche tedesche: «Tutti noi abbiamo continue richieste di informazioni da parte dei nostri imprenditori», ha detto Martina Nibbeling-Wrieÿnig, «e questo tipo di politiche, a partire dall'alleggerimento burocratico, possono fare della Sardegna un luogo di riferimento». Al termine dell'incontro, il presidente Pigliaru si è trattenuto in colloquio privato con l'ambasciatore tedesco Reinhard Schaefers.

Incrementare gli investimenti è un elemento decisivo per favorire la ripresa ed evitare un ulteriore deterioramento del tessuto economico e occupazionale. Il rallentamento degli investimenti, infatti, spiega gran parte delle difficoltà di un sistema economico fortemente dipendente come quello sardo. Ma troppi elementi frenano gli investitori. Prima di tutto l’eccessivo peso della burocrazia e su questo il presidente Pigliaru ha insistito nella volontà di cambiare la Regione, sburocratizzando e velocizzando la macchina amministrativa. È necessaria una politica orientata alla ripresa: la Regione non deve gestire - ha spiegato Pigliaru - ma deve creare le condizioni migliori per agevolare le imprese. I divari che pesano oggi nel sistema sardo sono diversi: burocrazia, infrastrutture, sistema formativo, disponibilità di servizi ad elevato valore aggiunto. Un peso che si deve alleviare con le riforme, ha assicurato il presidente della giunta agli investitori stranieri. (a.f.)

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