La Nuova Sardegna

«Mesina all’ovile dell’ex latitante»

«Mesina all’ovile dell’ex latitante»

Davanti al gup la conferma degli incontri con il narcotrafficante Raffaele Pinna

23 settembre 2014
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CAGLIARI. Graziano Mesina era presente quel 16 dicembre del 2012, all’incontro nell’ovile di Nurri con il narcotrafficante Raffaele Pinna, che lo scorso 19 settembre si è costituito alla Polstrada di Cagliari dopo un periodo di latitanza. Per la Dda la ragione di quel faccia a faccia era la droga, una delle numerose trattative per la compravendita di cocaina che il pm Gilberto Ganassi attribuisce al bandito orgolese, per l’accusa capo di una banda che si muoveva in Sardegna e nella penisola. La conferma di quel vertice è arrivata ieri mattina all’udienza del giudizio abbreviato condizionato davanti al gup Cristina Ornano che coinvolge diciotto dei presunti componenti la banda Mesina e gruppi collegati. Sono stati due testimoni a ricordare la presenza di Mesina all’incontro, due testimoni richiesti dall’avvocato Herika Dessì, che difende Pinna. Agli atti del processo risultano altre quattro date in cui, in base alle rilevazioni del sistema satellitare installato dagli investigatori nell’auto, la Porsche Cajenne di Mesina si trovava a Nurri. Su istanza dell’avvocato Giammario Fattacciu è stato sentito anche l’ufficiale di polizia giudiziaria che perquisì l’ovile di Antonio Mascia, mentre il giudice Ornano ha assegnato due settimane di tempo ai periti per trascrivere alcune conversazioni intercettate richieste già nella scorsa udienza dall’avvocato Andrea Magliocchetti.

Con l’udienza di ieri è stata usaurita la fase delle audizioni di testimoni, il 17 ottobre verranno esaminati gli imputati che sceglieranno di non restare in silenzio. Poi la parola passerà al pm Ganassi per le richieste. Imputati a vario titolo di reati collegati al traffico di sostanze stupefacenti sono la moglie del boss cagliaritano Gigino Milia - processato col rito ordinario insieme a Mesina - Annarella Lampis, i due nipoti di "Grazianeddu", Raimondo Crissantu e Giuseppe Mesina, gli orgolesi Giovanni Antonio Musina, Salvatore Devias, Franco Devias, Giovanni Filindeu, Vincenzo Sini, Francesco Piras di Norbello, Antonio Mascia di Villanovafranca, Guido Brignone e Daniele Brignone di Cagliari, Vittorio Denanni di Chiaramonti, Raffaele Pinna di Nurri, Alessandro Farina di Olbia, Luca Buluggiu e Giovanni Sanna di Ozieri e i calabresi Domenico Scordo e Giovanni Morabito. (m.l)

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