La Nuova Sardegna

Dal Comune di Olbia “sì” a tre interventi

Dal Comune di Olbia “sì” a tre interventi

Arzachena, dove sono la maggior parte degli stazzi, non ha ancora autorizzato alcun rifacimento

21 settembre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Il nuovo business degli stazzi da trasformare in ville è limitato. Almeno in Costa Smeralda. Il Comune di Olbia ha dato il via libera, con l’avallo della soprintendenza, al rifacimento di tre. Il Comune di Arzachena, finora, nessuna autorizzazione. Perché sono beni identitari, e Arzachena, nella trattativa con il Qatar, vuole capire meglio le carte.

Anche perché il grosso degli stazzi è intorno a Porto Cervo. Quasi tutti parzialmente distrutti. Partendo dallo stazzo Fucareddu, ecco quello dell’Ucciareddu e, dietro la spiaggia di Razza di Juncu, quello della Suaredda; poi, lungo la strada verso Porto Cervo, ecco gli stazzi Antuneddu (vicino al rifornitore dell’Agip) e, più avanti, Littariccia, La casa manna, Santu Gjolghju, Malabbucà (tutti all’altezza del bivio per Monticanaglia).

Passato il belvedere su Cala di Volpe, ecco, a destra, altri stazzi: Avru Biancu e Petra Bianca.

Alle spalle, verso l’interno, c’è quello di Cicculedda, appartenuto a Salvatore Ghilardi, il pastore che tenne in scacco l’Aga Khan e i suoi soci per cinque anni, dal 1961 al 1966, fino a farsi pagare 300 ettari quasi 2 miliardi di lire. E poi quello di Vaddigghjola.

Nella zona di Capriccioli, Cala di Volpe e Romazzino non ci sono stazzi. Tra Monti Zoppu e il Pevero, ce ne sono due: stazzu Veccju e Ciccu Biancu.

Attorno ad Abbiadori, ci sono quelli, ristrutturati dal Consorzio Costa Smeralda, di Piriddolu. Gli altri, delle famiglie Azara, non sono mai stati ceduti alla Costa Smeralda. Poi ci sono quelli di Monti Tundi (uno ristrutturato)e Lu Muntiggjeddu.

A Porto Cervo, non c’è nessuno stazzo (né mai ce ne sono stati). A Liscia di Vacca sono tutti di proprietà delle famiglie Orecchioni. (g.pi.)

La Sanità malata

Il buco nero dei medici di famiglia: in Sardegna ci sono 544 sedi vacanti

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative