La Nuova Sardegna

Era andato a recuperare il materiale degli astronauti Esa

di Nino Muggianu
Era andato a recuperare il materiale degli astronauti Esa

OLIENA. L’esercitazione degli astronauti era stata annunciata nel sito dell’Esa, ma senza precisare quando si sarebbe dovuta tenere. Tutto, infatti, si sarebbe dovuto svolgere in gran segreto, senza...

20 settembre 2014
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OLIENA. L’esercitazione degli astronauti era stata annunciata nel sito dell’Esa, ma senza precisare quando si sarebbe dovuta tenere. Tutto, infatti, si sarebbe dovuto svolgere in gran segreto, senza clamori o pubblicità. Ora la tragica morte del giovane speleologo di Nuoro si ripercuoterà inevitabilmente sui programmi di Luca Parmitano e degli altri suoi compagni d’avventura. La tragedia, infatti, si è verificata proprio mentre Mereu rientrava dalla missione per recuperare il materiale trasportato per le simulazioni nel ventre della terra degli astronauti dell'Agenzia spaziale europea. L’esercitazione era iniziata la settimana scorsa nel territorio di Dorgali, nella grotta-labirinto di Sos Jocos vicino al santuario di San Giovanni, ed era poi proseguita nelle viscere del Supramonte olianese, dove si svolgono quasi tutte le attività. Il campo base è stato fissato nella struttura comunale di Budurrai, a Oliena. Una struttura dedicata agli incontri e ai briefing dei partecipanti. Tra loro, appunto, Luca Parmitano, che nel 2013 è stato per sei mesi nello spazio. Quella in corso è la quarta edizione del progetto Caves, che tra le diverse attività comprende anche lo studio della parte sconosciuta delle grotte con l’obiettivo di studiarne fauna e composizione chimica e soprattutto collezionare dati scientifici su come buio e isolamento possono influenzare i rapporti tra individui. Studi che vengono effettuati in collaborazione con le università di Sassari e Cagliari. «Le attività in grotta con gli astronauti erano iniziate con un corso per i responsabili dell’Esa, che hanno voluto sperimentare per primi la validità del percorso di sopravvivenza in ambienti estremi – spiega Marcello Moi, speleologo di Seui –. Solo dopo sono arrivati gli astronauti».

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