La Nuova Sardegna

Crisi senza fine in Sardegna, crollano le esportazioni: meno 11%

di Luca Fiori
Crisi senza fine in Sardegna, crollano le esportazioni: meno 11%

Istat, nel secondo semestre di quest’anno l’isola è tra le regioni italiane che hanno registrato il calo più elevato

17 settembre 2014
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CAGLIARI. C’è anche l’isola, con un -11,2%, fra le regioni che nel secondo trimestre del 2014, rispetto ai tre mesi precedenti, frenano le vendite nazionali di beni sui mercati esteri. Il triste primato è da dividere con la Sicilia (-11,1%) il Lazio (-3,1%) e la Basilicata (-24,6%).

Se in Italia l’export è in aumento per le regioni nord-orientali e centrali (+1,3% per entrambe), è l’area meridionale e insulare (-2,5%) insieme a quella nord-occidentale (-0,3%) a far registrare una diminuzione.

I dati dell’Istat confermano che la crescita nell’isola rallenta e tra le province che contribuiscono a frenare la crescita dell’export nazionale c’è quella di Cagliari (con un -12 %), insieme a quella di Roma, Milano, Arezzo e Siracusa. Nel primo semestre 2014, le province che contribuiscono invece in misura più marcata a sostenere le vendite nazionali sui mercati esteri sono Torino, Massa Carrara, Vicenza, Modena, Taranto e Bergamo.

La contrazione delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, da Toscana e Piemonte e di prodotti petroliferi raffinati da Sicilia, Sardegna e Lazio contribuisce a frenare l’export nazionale per quasi un punto percentuale.

È il Piemonte, in particolare grazie allo sprint delle vendite di auto, il traino principale dell’export italiano nel primo semestre del 2014.

Il freno principale è rappresentato invece dal calo dei listini di oro e petrolio e infatti le regioni più penalizzate sono proprio le aree del Sud in cui l'export di prodotti energetici raffinati è più rilevante. Male dunque Sardegna e Sicilia, per il calo dei valori esportati nell’energia, al palo la Toscana, appesantita dal tracollo di quasi 30 punti per il comparto metalli di base, l'oro appunto. Nel corso del primo semestre 2014, Emilia-Romagna (+8,4%), Lombardia (+3,1%), Veneto (+5,5%) e Piemonte (+5,1%) sono le regioni che contribuiscono maggiormente all’aumento delle vendite verso i paesi Ue (+4,2%). Per Sardegna (-21,6%), Sicilia (-4,6%) e Liguria (-2,2%) si rileva, invece, una diminuzione delle vendite verso la stessa area di interscambio. Isola protagonista in negativo anche per il decremento di prodotti petroliferi raffinati all’estero, con un -13,3 %. Male anche la Sicilia con un -9.6 %. Decrementi significativi delle vendite all’estero si registrano anche per metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, da Toscana (-26,8%) e Piemonte. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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